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Taremi al Milan, "improvvisa frenata". Salta tutto? Un clamoroso intoppo

Roberto Tortora
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I giochi di mercato delle ultime ore sono sempre pericolosi e scivolosi, così il Milan, che sembra avere in pugno l’attaccante iraniano del Porto, Mehdi Taremi, ora deve fare i conti con gli improvvisi rilanci dei dirigenti portoghesi che sperano di strappare qualche milione in più prima del gong che chiuderà le operazioni estive. L’offerta sul tavolo è di circa 15 milioni più bonus, che portano il quoziente finale a toccare quasi i 20 milioni di euro. Non tanti quanti i 25 richiesti da sempre dal Porto, ma si tratta dell’offerta più sostanziosa, forse l’unica, che può permettere al club biancoblu di monetizzare sul giocatore che, ricordiamo, ha il contratto in scadenza al 2024 e da gennaio sarà libero di trattare con chi vuole. Taremi stesso ha accettato un triennale da 1,5 milioni più bonus a stagione, decisamente conveniente per i parametri del Milan.

 

 

 

 

Dove sta l’inghippo? Ovviamente nelle discussioni su bonus e termini di pagamento, che si sono allungate fino in serata, in un non inedito braccio di ferro dell’ultimo momento. I dirigenti rossoneri, a partire da Furlani, sono rigidi nella loro politica d’investimento e cedere, a questo punto, vorrebbe dire andare oltre il budget stanziato. Un sacrificio non necessario, vista anche la rosa a disposizione e la presenza in squadra di Lorenzo Colombo, prodotto delle giovanili che, in caso di fumata nera su Taremi, resterà a disposizione di Pioli come vice-Giroud. Le lancette, intanto, corrono e lo status di extracomunitario dell’attaccante del Porto complica le cose, perché allunga i tempi di tesseramento anche in caso di fumata bianca. E di tempo non ne è rimasto molto.

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