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Nicolò Zaniolo, la madre perseguitata: tre rapine, auto vandalizzata. Cosa c'è dietro?

Roberto Tortora
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Nicolò Zaniolo si è detto estraneo al calcioscommesse. Il centrocampista dell’Aston Villa, ma di proprietà del Galatasaray, ha ammesso di aver giocato sì a poker e blackjack, ma su un sito che il calciatore non sapeva fosse illegale. Eppure, la procura di Torino gli contesta il reato di “esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa”. 

In attesa che la sua posizione venga chiarita, però, la situazione non si placa, perché Fabrizio Corona, attraverso il suo sito Dillinger News, continua a scrivere su Zaniolo e ora ha tirato in ballo anche la mamma, Francesca Costa che, secondo quanto scrive, avrebbe avuto un ruolo nella vicenda che riguarda il figlio. La donna, sempre secondo Corona, gestirebbe gli affari del figlio e pare che fosse a conoscenza dei guadagni “extra” di Zaniolo. In attesa di capire se anche questa accusa avrà un supporto concreto, l’unica cosa certa è il rapporto forte tra mamma e figlio, emerso soprattutto nel periodo in cui Zaniolo giocava nella Roma. Alla luce di quanto emerso fuori ora, alcuni episodi che hanno riguardato i due in passato possono avere una chiave di lettura alternativa.

 

Innanzitutto i furti: la Costa fu vittima dei ladri in tre occasioni. Nel 2019 le venne rubata la Mini Cooper sotto casa del figlio. Pochi mesi dopo fu vittima di una rapina, con tanto di sottrazione di denaro, Rolex e chiavi del Suv. Nel 2020, poi, la sua Mini Cooper fu vandalizzata, completamente smontata. Tutte vicende che, ora, da isolati casi di delinquenza possono diventare rappresaglie sistematiche dovute a qualche regolamento di conti. È sempre l’ipotesi rilanciata su Dillinger News da Fabrizio Corona. Ultimo episodio controverso, quello del 30 Gennaio scorso, quando Zaniolo era in procinto di abbandonare i giallorossi per volare in Turchia. Il centrocampista venne inseguito dai tifosi fino alla sua casa di Casal Palocco. 

Minacciato, insultato e spaventato. Anche in questo caso non era l’addio ai colori giallorossi a destare odio, bensì una vicenda che con il calcio e lo sport ha molto poco a che fare? Agli inquirenti il compito di capire, anche attraverso il sequestro del suo cellulare, quale sia la posizione di Niccolò Zaniolo in quello che è diventato il nuovo caso nazionale che ha sporcato, per l’ennesima volta, l’immagine del calcio italiano.

 

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