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Calcioscommesse, Nicolò Fagioli: "Cosa facevo di notte", confessione imbarazzante

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“Giocavo anche di notte solo per ripianare il mio debito. Del problema non mi fidavo di nessuno, avevo paura che notizie del genere avrebbero pregiudicato il rinnovo del mio contratto”. Ha detto così agli inquirenti Nicolò Fagioli, in particolare la pm Manuela Pedrotta, nella chiacchierata risalente lo scorso 28 settembre in procura di Torino. La notte non era fatta di sogni tranquilli per un calciatore che aveva accumulato quasi tre milioni di euro di debito e che aveva chiesto aiuti economici anche a due tesserati, rivela La Stampa: 40 mila euro al compagno di squadra Gatti, “dicendogli che mi servivano per comprare un orologio e avevo i conti bloccati da mia madre”. Altrettanti a Dragusin, ora al Genoa e conosciuto nelle giovanili bianconere. Prestiti tuttora da saldare, ma che allora vennero accreditati tramite bonifico alla gioielleria di Milano.

Il primo contatto con Tonali a Tirrenia, poi la registrazione a Icebet 
Del problema con il gioco Fagioli ne ha parlato con la madre, “e con qualche amico non calciatore». Mai una parola con compagni di squadra e dirigenti. Poi negli scorsi mesi l’autodenuncia e l’ammissione della propria colpa. Il primo contatto con il mondo delle scommesse avvenne a Tirrenia, dove gli azzurrini si preparavano alla partita con il Lussemburgo a Empoli. Allora Fagioli vide Sandro Tonali armeggiare con il cellulare. “«Ho visto che scommetteva, non sono riuscito a stabilire se su eventi calcistici o su altri sport”. Lo juventino lo racconta agli inquirenti a giugno in Procura a Torino e a settembre alla Figc. “Ho chiesto a Tonali cosa stesse facendo. Mi ha detto che avrei potuto farlo anch'io, perché i movimenti non erano tracciabili. Da quel momento ho cominciato a puntare. Lo facevano pure gli altri e non mi ponevo neanche il problema se i siti fossero regolari o meno. Fu Tonali a farmi registrare tramite un account” al sito Icebet. 

 

 

Le scommesse, i debiti, le lacrime in Sassuolo-Juve
Poi dopo aver iniziato a giocare, Fagioli è passato da settembre 2022, quando i debiti ammontavano a 250mila euro, agli ultimi mesi in cui era arrivato a 2,7 milioni di debito. Nel mentre aveva iniziato a scommettere anche sul calcio. “Ma non sulla Cremonese e sulla Juventus”. E mai — precisa agli inquirenti durante gli interrogatori — su falli, cartellini, risultati esatti e marcatori. Le somme da recuperare erano tante. E Fagioli ha tentato anche con le piattaforme legali. Brutti pensieri e paure nella testa fino alle lacrime davanti alle telecamere. “Il periodo più brutto – ammette agli inquirenti — è stato tra marzo e aprile 2023: in Sassuolo-Juve ho commesso un errore tecnico e sono stato sostituito. All'uscita dal campo ho pianto, pensando ai miei debiti legati alle scommesse”.

 

 

 

 

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