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Simoncelli, "devo fermarlo": il presagio del padre prima dello schianto fatale

(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Marco Simoncelli e' morto per le conseguenze di un grave incidente nel quale e' rimasto coinvolto sulla pista di Sepang nel Gp della Malaysia. A dare la notizia e' stato il responsabile della comunicazione della Dorna. Simoncelli, 24 anni, era giunto in arresto cardio circolatorio al centro medico della pista.

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Sono passati dodici anni da quel maledetto 23 ottobre 2011 in cui ha perso la vita Marco Simoncelli. Senza il tragico incidente avvenuto nel GP di Malesia, oggi il Sic avrebbe 36 anni e forse sarebbe ancora in sella a una moto. “Sono passati anni, ma a me sembra come se lo avessi visto per l’ultima volta due mesi fa. A volte lo sogno ed è una sensazione davvero bella”, ha confessato Valentino Rossi, che è stato un suo grande amico. In tutti questi anni il ricordo di Simoncelli non si è minimamente sbiadito, anche grazie all’impegno del padre Paolo

Al numero del Sic, il 58, è legato il grande rimpianto del padre. Quel numero che era stampato su un asciugamano posto sul capo di Marco mentre si trovava sulla griglia di partenza a Sepang. Quel giorno faceva molto caldo e l’asciugamano bagnato serviva per trovare un po’ di sollievo a pochi minuti dall’inizio della corsa. Vedendo il numero rovesciato, il padre avvertì qualcosa di strano. “È l’unico rimpianto della mia vita - ha raccontato ai microfoni di Sky - non avergli fatto girare quell’asciugamano. Ogni volta che guardo quell’immagine, mi fa male. Quello stesso giorno, sono arrivato nel box con quell’asciugamano e l’ho posato dove facevo di solito, ma mi è caduto tutto per terra”. 

 

“Allora - ha proseguito - ho preso il motorino per andare lungo la pista per vedere la gara: appena ho varcato il cancello, mi è arrivato addosso un vento gelato che sapeva di morte, lo giuro. Una sensazione proprio di morte, al punto che mi sono detto ‘Devo andare a fermare Marco’. Mancava un minuto all’inizio della gara, ormai non c’era più tempo, il mio motorino non andava bene… Quei cinque minuti lì sono stati terribili. Non ho mai pensato che Marco potesse morire. Quella sensazione di morte l’ho avuta soltanto quando sono entrato in pista il giorno della sua scomparsa. È stato veramente terribile. Rifaremmo comunque tutto perché Marco era felice, era un ragazzo veramente felice”. 

 

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