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Djokovic, "perché è odiato da tutti". Rumors pesanti

Roberto Tortora
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Che Novak Djokovic sia il tennista più vincente di sempre è un fatto. Che sia uno dei tennisti meno amati di sempre, anche questo è un fatto. Il suo 2023 è stato l’ennesimo anno in cui ha ribadito la leadership del circuito mondiale, ha aggiunto altri 3 Slam al suo palmarés (Australian Open, Roland Garros e US Open) e vinto le Finals di Torino.

Ciò non basta ad aumentare il gradimento su di lui e, a dare una spiegazione del perché ciò accada, ci prova l’ex-tennista francese Jo-Wilfried Tsonga. Lo ha fatto all’interno del podcast “Génération Do It Yourself”, nel quale ha parlato proprio del campione serbo: “Perché alcune persone odiano Djokovic? Penso che ci sia stato un periodo in cui non voleva essere se stesso, voleva essere Federer o Nadal. Forse avrebbe dovuto rimanere se stesso per tutto il tempo".

 

 

 

"Non fa nulla per essere apprezzato, fa le cose perché vuole che siano fatte. Siamo migliori quando siamo noi stessi. Per un po' – spiega il vincitore della Coppa Davis 2017 - ha provato a uscire da quell'immagine di guerriero che ha. Ma lui lo è, e sarebbe stato ancora più apprezzato ad esserlo fin dal principio, sarebbe stato amato per questo, come i gladiatori".

 

 

 

Qualche tempo fa, invece, era stato il nostro Adriano Panatta a dare un’opinione sul perché Novak Djokovic risulti così poco simpatico al mondo del tennis, nonostante i successi accumulati: “Non avevo mai visto uno che ha vinto sette volte Wimbledon spaccare la racchetta contro il paletto della rete sul campo centrale o fare il verso al pubblico, fingendo di piangere, perché Sinner ha sbagliato un colpo. Sono cose che non si fanno. Atteggiamenti che, sebbene in epoche diverse, mi ricordano Jimmy Connors”.

 

 

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