Djokovic, "perché è odiato da tutti". Rumors pesanti
Che Novak Djokovic sia il tennista più vincente di sempre è un fatto. Che sia uno dei tennisti meno amati di sempre, anche questo è un fatto. Il suo 2023 è stato l’ennesimo anno in cui ha ribadito la leadership del circuito mondiale, ha aggiunto altri 3 Slam al suo palmarés (Australian Open, Roland Garros e US Open) e vinto le Finals di Torino.
Ciò non basta ad aumentare il gradimento su di lui e, a dare una spiegazione del perché ciò accada, ci prova l’ex-tennista francese Jo-Wilfried Tsonga. Lo ha fatto all’interno del podcast “Génération Do It Yourself”, nel quale ha parlato proprio del campione serbo: “Perché alcune persone odiano Djokovic? Penso che ci sia stato un periodo in cui non voleva essere se stesso, voleva essere Federer o Nadal. Forse avrebbe dovuto rimanere se stesso per tutto il tempo".
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"Non fa nulla per essere apprezzato, fa le cose perché vuole che siano fatte. Siamo migliori quando siamo noi stessi. Per un po' – spiega il vincitore della Coppa Davis 2017 - ha provato a uscire da quell'immagine di guerriero che ha. Ma lui lo è, e sarebbe stato ancora più apprezzato ad esserlo fin dal principio, sarebbe stato amato per questo, come i gladiatori".
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Qualche tempo fa, invece, era stato il nostro Adriano Panatta a dare un’opinione sul perché Novak Djokovic risulti così poco simpatico al mondo del tennis, nonostante i successi accumulati: “Non avevo mai visto uno che ha vinto sette volte Wimbledon spaccare la racchetta contro il paletto della rete sul campo centrale o fare il verso al pubblico, fingendo di piangere, perché Sinner ha sbagliato un colpo. Sono cose che non si fanno. Atteggiamenti che, sebbene in epoche diverse, mi ricordano Jimmy Connors”.
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