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Morte Gigi Riva, il campione fischiato a Riyad? Ecco cosa c'è dietro alla vergogna

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Una morte improvvisa, un altro dramma nel mondo del calcio. Gigi Riva non c’è più, scomparso all’improvviso lunedì per un peggioramento delle condizioni al cuore. Omaggiato con un minuto di silenzio a Riyadh, prima della finale di Supercoppa italiana vinta dall’Inter sul Napoli, l'ex campione della Nazionale è però stato fischiato dai tifosi sauditi nel minuto di silenzio. Fischi dovuti, secondo quanto avrebbe fatto sapere la federazione, alla loro tradizione, per dare un po' di contesto alla situazione. Così eccoli partire quando è stata messa la foto sul maxi schermo. Per fortuna i fastidiosi fischi sono stati coperti dagli applausi, sebbene sia una mancanza di rispetto verso uno dei simboli del calcio italiano su cui Figc e Lega Serie A dovrebbero chiedere conto. Una situazione davvero spiacevole per tutti i tifosi italiani, che da sempre sono legati a “Rombo di Tuono”, per questa mancanza di rispetto.

Riva, dal trasporto in ospedale alla morte. “Improvviso peggioramento delle condizioni”
Dopo aver avuto un malore nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 gennaio, Riva era stato portato all’ospedale Brotzu di Cagliari con un serio problema è al cuore. Dagli esami vengono effettuati — alle 10.30 di lunedì è stato sottoposto a una coronarografia — il direttore del reparto di cardiologia, Marco Corda, lo aveva informato della necessità di intervento di angioplastica. "Rombo di Tuono” però aveva detto di volerci pensare e di volerne parlare con i propri cari: la moglie e figli.

 

 

Nel pomeriggio scherzava sulla necessità di dover smettere di fumare (dato che in vita sua è sempre stato un accanito fumatore), non avendo mai accettato l’intervento. Verso le 19 un improvviso peggioramento delle sue condizioni, prima della morte. "Era sotto controllo, monitorato, siamo intervenuti rapidamente — ha riferito alla stampa il primario del reparto, Brunello Loi — Le condizioni in un quadro con una patologia severa si sono aggravate. Non c’è stato nulla da fare”.

 

 

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