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Charles Leclerc rinnova con Ferrari: ecco le cifre del contratto

Leonardo Iannacci
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Niente di nuovo sul fronte Maranello. La Ferrari ha ufficializzato il segreto di Pulcinella e cioè che Charles Leclerc sarà nei prossimi anni il pilota di punta della scuderia. Fino a quando non si sa perché nei segreti della Ferrari, team che resta un pozzo dei misteri per troppe cose, c’è la durata del nuovo accordo che arriverà fino al 2026 ma anche oltre. La dizione «a tempo indeterminato», quasi fosse un contratto di assunzione di un meccanico qualsiasi, è stata aggiunta senza specificare alcunchè. Si sa soltanto che Leclerc guadagnerà 16 milioni annui per due anni e che l’importo potrebbe salire in base ai risultati ottenuti. Non è un superingaggio se si considera che Lewis Hamilton ne introita 40 a stagione dalla Mercedes e Supermax Verstappen 45 dalla Red Bull.

Perché citare il 2026, allora? Perché in quell’anno ci sarà il tanto sospirato cambiamento delle regole imposte dalla federazione per costruire una monoposto di Formula 1, evento sul quale a Maranello posano molte speranze per sovvertire una tendenza che vede il titolo mondiale sfuggire da ben 17 anni. L’ultimo mondiale piloti, difatti, risale al 2007 quando Kimi Raikkonen conquistò in extremis l’iride dopo un finale di gara in Brasile che lo stesso Hamilton, all’epoca beffato, ricorda bene.

 

TROPPE DELUSIONI
Da quell’anno, soltanto delusioni e vergognose figuracce hanno contraddistinto il cammino del Cavallino Ragliante nella massima serie. E proprio Leclerc ne sa qualcosa visto che durante i cinque annidi permanenza ai box delle Rosse ha rimediato mal di pancia notevoli per errori suoi (pochi) e (molti) nella progettazione delle macchine, in flop incredibili per svarioni ai box e in decisioni balorde che lo hanno penalizzato continuamente. Le cinque vittorie a fronte delle 30 pole position ottenute sono un risultato per cui il monegasco non può essere soddisfatto e i mondiali vinti prima da Hamilton e poi da Cannibal Verstappen hanno mortificato il ragazzo che, alla soglia dei 27 anni, comincia a sentire il fiato sul collo dei giovani leoni, Norris a Piastri in testa. E anche del suo compagno di squadra, Carlos Sainz, con ilquale finge di andare d’amore e d’accordo ma che soffre un po’ vista la stagione 2023 disputata dallo spagnolo figlio d’arte, il cui padre è stato un asso nei rally e ha vinto, a 62 anni, la Parigi-Dakar.

 

Completamente nella parte e non pensando all’ingaggio ridotto, Leclerc ha detto che si sente «orgoglioso di gareggiare per la Ferrari, è il mio sogno fin da quando avevo tre anni. Vedevo il Gran Premio di Monaco dalle finestre e, alla curva di St. Devote, cercavo con gli occhi la Rossa. Questo team è la mia seconda famiglia dal 2016». Ottimista sul futuro ha aggiunto: «Credo che il meglio debba ancora venire e non vedo l’ora di iniziare la stagione per far progredire la squadra. Il mio sogno resta vincere il titolo con la Ferrari».

PAROLE AFFETTUOSE
Parole affettuose ma dettate anche dall'impossibilità di emigrare altrove visto che tutti i sedili di Formula 1 sono occupati. Il problema è che il sogno di Charles non potrà diventare realtà sino a quando il team manager Fred Vasseur («Ora dobbiamo dargli una macchina vincente», ha riconosciuto) e l’èquipe tecnica che ha generato la Ferrari 2024 pronta a essere svelata il 13 febbraio, è la stessa che ha realizzato le monoposto prese a bastonate nelle ultime stagioni. A partire dal “capo-classe” del progetto, Enrico Cardile. Ogni inizio anno annunciano a Maranello «miglioramenti tecnici che interessano l’aerodinamica, la cura delle gomme, la guidabilità in curva e la potenza del motore». Poi, in pista, queste promesse da marinaio vengono smentite dai fatti e dalle Red Bull che Adrian Newey, genio ingegneristico della scuderia di Verstappen, migliora inesorabilmente anno dopo anno. La nostra previsione è che Leclerc tornerà a vincere gran premi, non il titolo. Ottima idea avergli prolungato il contratto, Charles ha talento pur non essendo ancora al livello di SuperMax. Ma, ahinoi, il problema vero è un altro: mister Newey non abita a Maranello.

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