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Jannik Sinner rimonta 2 set e batte Medvedev: impresa leggendaria, suoi gli Australian Open

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Non è stata una partita, è stato un romanzo. Il più bello di tutti. Non è stata una vittoria: è stata un'impresa leggendaria. Jannik Sinner vince gli Australian Open, primo slam in carriera. E lo fa al termine di una partita mostruosa, una partita che dopo i primi due set, persi 6-3 dall'altoatesino, sembrava finita. Le gambe non giravano, lo sguardo era perso, "cosa devo fare?", chiedeva disperato al suo angolo. E il russo Daniil Medvedev macinava tennis, sembrava lanciato verso il trionfo, mentre in Italia montava la delusione. E poi, invece...

Poi una rimonta pazzesca. Jannik Sinner si ritrova, testa e gambe, soprattutto il servizio. Gioca bene, poi meglio, quindi a livelli celestiali. Vince il terzo, vince il quarto e vince anche il quinto set. Vince gli Australian Open, primo titolo slam in carriera di un atleta che pareva un predestinato e ora lo sta confermando. Probabilmente, oggi, il più forte tennista al mondo è lui: lo dimostra la vittoria, pazzesca, di oggi. Così come lo dimostra come abbia strapazzato Novak Djokovic, il numero 1 e mostro sacro, nella semifinale del torneo. 

E in Italia inizia la festa, si scatena il delirio: grazie a Sinner ci siamo riscoperti un popolo di tennisti. Anche questa è un'impresa di Jannik, uno che potrebbe scrivere pagine di storia di questo sport. Semplicemente fantastico, oggi ha siglato l'impresa più grande della sua carriera. Nella partita più difficile, dopo essere sceso in campo, probabilmente, travolto dall'emozione e dalla tensione. Ma ha cambiato tutto. Ha ribaltato tutto. E di fronte a lui c'era Medvedev, un osso durissimo, uno che ha sempre il controllo mentale. Ma non è bastato. Ha dovuto arrendersi. E forse nemmeno lui crederà ancora al fatto di aver perso. Ma è andata così. Sinner semplicemente leggendario.

Per la cronaca finisce 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-4. E dopo il colpo decisivo, dopo il punto che vale il suo primo slam, finalmente Sinner crolla. Ma di gioia. Si sdraia in campo. Giusto qualche secondo, qualche attimo dolcissimo e indimenticabile. Una partita che nessuno potrà mai, mai dimenticare.

Sinner entra così nella storia conquistando il suo primo Slam dopo quasi 48 anni da Adriano Panatta nel singolare maschile. Sinnner parte bene e chiude il primo game con un ace. Medvedev fa subito 1-1 e poi si procura 3 palle break nel terzo game e alla seconda il russo strappa il servizio all'azzurro con un preciso passante per il 2-1. Poi chiude a zero il turno di battuta per il 3-1, con Jannik costretto ad inseguire. L'altoatesino sfrutta il servizio e lo stesso fa il russo che si porta sul 4-2 nella prima frazione. L'azzurro trova delle buone prime e si riavvicina ma Medvedev non si scompone e con il sesto ace si porta sul 5-3. Sinner ha ancora problemi con la battuta e subisce il secondo break della partita che vuol dire primo set per il russo che chiude 6-3 su un errore dell'azzurro, apparso più teso del solito in questa prima finale in uno Slam.

Medvedev non sbaglia un colpo, recupera tutto e sembra sapere già dove Jannik giocherà il colpo successivo. Questo, unito ad una solidità al servizio, non dà scampo all'azzurro anche ad inizio secondo set e si porta subito 1-0. L'altoatesino riemerge poi con fatica da un game cruciale dopo aver fronteggiato 4 palle break e fa 1-1. Sul suo servizio il russo non concede alcuna possibilità per il 2-1. Nel quarto game arriva di nuovo il break per il russo per scappare sul 3-1 e poi senza problemi fare il 4-1 con un Sinner in evidente difficoltà tattica. L'azzurro perde ancora il servizio con una volée in corridoio per il 5-1 pesante. L'angolo con il coach Vagnozzi gli dà la sveglia e Jannik si procura due palle break, sulla prima il nastro beffa l'azzurro facendo finire la pallina in corridoio, ma alla seconda possibilità un rovescio in lungolinea costringe il russo all'errore per il primo break e 5-2. Sinner fa tre punti con la prima di servizio, chiude il game lasciando un solo punto e sale 5-3. Il russo va sotto 0-30 ma risale grazie al servizio e si guadagna un set point che spreca con un doppio fallo. L'italiano gioca una palla carica, poi sventaglia con il dritto e costringe il russo all'errore, per un altro set point che spreca con un dritto incrociato sul nastro. Il russo sale di livello con il servizio e chiude anche il secondo set con il punteggio di 6-3. 

Poi Jannik parte bene e con un contropiede si aggiudica il primo gioco del terzo set. L'alternanza dei servizi porta i due contendenti sul 3-2 per l'italiano. Il russo però sfrutta ancora il servizio e con l'ottavo ace va sul 3-3. Jannik con una volée incrociata, una prima esterna e un rovescio a campo aperto si porta 40-0 e chiude a zero con un errore dell'avversario per il 4-3. Il russo serve con palle nuove, non ha nessun cedimento e si porta 4-4. Sinner nonostante la stanchezza dopo i lunghi scambi riesce a portare a casa ai vantaggi il 5-4. Medvedev serve per il 5-5, Jannik va avanti 0-30 ma il russo dimezza lo svantaggio e una palla corta in corridoio dell'azzurro regala il 30-30 al russo che concede un set point. Il quarto errore di dritto del russo nel decimo game consente a Sinner di sfruttare il set-point e vincere il terzo per 6-4.

Si va al quarto set. Dopo la sosta bagno di Medvedev, Sinner ricomincia più sereno e tiene a zero il servizio per l'1-0. L'azzurro si procura una palla break che sarebbe fondamentale, ma Medvedev riesce a salvarsi per chiudere poi con un ace per l'1-1. Jannik non si disunisce e si porta avanti 2-1. Medvedev si va sistemare i bendaggi ai piedi ma Sinner si procura un'altra palla break ma Medvedev va a segno con il rovescio lungolinea salvandosi dopo uno scambio molto lungo, poi Jannik è un po' frettoloso, sbaglia un pallonetto e il russo si porta 2-2.

L'azzurro continua a martellare e con un dritto lungolinea chiude sul 3-2. Il russo al servizio non sbaglia e si porta sul 3-3. Nel settimo game Sinner si complica la vita con un doppio fallo e va sotto 0-30, ma risale fino al 30-30, concede una palla break pesantissima che cancella con un ace e poi arriva il 4-3. Jannik è ancora pericoloso, va ai vantaggi ma l'accelerazione di dritto si ferma sul nastro e Medvedev si porta sul 4-4. L'azzurro al servizio è solido e con un dritto stretto dopo 3 ore di gioco sale 5-4. Sul 30-30 del decimo game però sbaglia un dritto in campo aperto, ma è bravo a non lasciarsi prendere dalla frustrazione. Si arriva ai vantaggi e Medvedev mette fuori. Di nuovo break al decimo gioco con l'azzurro che si impone ancora 6-4 e porta la sfida al quinto e decisivo set.

E Sinner al servizio non sbaglia e va avanti 1-0. Il russo si affida al servizio per accorciare gli scambi sul suo turno di battuta e fa 1-1. Jannik tiene a zero il turno al servizio e si porta sul 2-1 senza break. Medvedev però non si scompone e fa 2-2. Sinner di nuovo al servizio vince agevolmente a 15 con un lungolinea di dritto in corsa e sale 3-2. Medvedev appare sempre più sulle gambe e Jannik si procura tre break-point consecutivi. Sul primo manda lungo un dritto non complicato, ma sul secondo chiude con un dritto incrociato che non dà scampo al russo, portandosi avanti 4-2 e servizio. Jannik non sbaglia più un colpo, sposta Medvedev da una parte all'altra e con il più bel colpo del match si porta sul 5-2. Il russo con le ultime energie porta a casa il turno di battuta per il 5-3. Sinner al servizio viene avanti a prendersi il primo punto con la volée. Poi mette la prima vincente. Medvedev recupera fino al 30-30 ma al primo match-point Jannik chiude ancora con il dritto e si getta a terra quasi incredulo. Già, Jannik: sei già leggenda.

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