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Adriano Panatta strepitoso su Sinner: "Il russo contro natura, Jannik impressionante resterà nella storia"

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"Sinner è un grande campione. Ora non so se raggiungerà mai i 24 titoli Slam di Djokovic ma ne vincerà tanti, resterà nella storia del tennis. Ed è un grande prodotto di esportazione per il nostro Paese, è un bravo ragazzo, intelligente, modesto, sereno". Con queste parole Adriano Panatta commenta il trionfo di Jannik Sinner agli Australian Open, 48 anni dopo la sua storica vittoria al Roland Garros.

"Il russo - analizza Panatta, intervenendo a La telefonata di Fandango podcast con il suo antico compagno di Davis Paolo Bertolucci, "è andato contro la sua natura. Si è messo a giocare anticipando, non dando tempo, ha aggredito Sinner. Che quando deve giocare un po' d’istinto diventa meno forte. Ma io ero convinto che avesse molte chance per tornare e vincere il match, perché non credevo che Medvedev potesse continuare così, e si è visto".

Quindi, prosegue Panatta: "La velocità si è abbassata, Sinner ha avuto più tempo anche per tornare in palla". Inizio complicato, poi il trionfo: "Quando ho visto entrare in campo Sinner ho detto ’non ha la stessa faccia di quella con Djokovic’. Era quasi di cattivo umore. Poi quando prende quel ritmo lì è impressionante, e lo abbiamo visto tutti".

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