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Sinner al numero 3? Alcaraz, voci rovinose dal circuito Atp

Roberto Tortora
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La portata storica del successo di Jannik Sinner al torneo di Rotterdam si traduce nel posto numero 3 del ranking ATP, mai così in alto un italiano nell’era Open. Adriano Panatta fu quarto nel 1976, quello della Davis cilena e del Roland Garros, così come Francesca Schiavone nel 2010, dopo il trionfo sulla terra rossa di Parigi. Nicola Pietrangeli, quando ancora non esistevano i computer, si issò al terzo posto, ma la classifica allora era stilata dai giornalisti.

L’Olanda porta bene al riccioluto Sinner che, a 18 anni e n.75 del mondo, venne invitato a Rotterdam e raggiunse i quarti di finale, miglior risultato di un giovane italiano nella storia di un torneo ATP500. Con il trionfo su De Minaur, Sinner allunga la sua striscia vincente a 15 partite, ultimo ko il 19 Novembre 2023, ATP Finals di Torino contro Djokovic, l’attuale numero uno del seeding. 

 

 

 

L’australiano lo ha fatto faticare a Rotterdam, ma Jannik ha mostrato una progressione nei colpi impressionante, sfoderando rovesci in back difensivo a una mano, palle corte precisissime, recuperi impossibili e una personalità rinvigorita dal successo a Melbourne. Quello olandese è stato un torneo perfetto, in cui ha sovrastato la fisicità di Monfils e pre-pensionato definitivamente l’esperto Raonic.

 

 

 

Una crescita costante, figlia di un lavoro quotidiano che non conosce pause: “Nella mia testa penso sempre a migliorare, è stata una settimana dura: non sempre posso servire con percentuali alte e fare tutto in modo perfetto. Le partite spesso si portano a casa con il lavoro che si fa prima, dietro le quinte, quello che non si vede”. Ora qualche giorno in famiglia, poi si parte alla volta degli Stati Uniti, per giocare i tornei di Indian Wells e Miami. Il secondo posto non è più un miraggio, perché Carlos Alcaraz, sconfitto in semifinale a Buenos Aires, dista soltanto 835 punti. La scalata di Jannik è appena cominciata.

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