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Jannik Sinner, lo sfregio russo: "Non è paragonabile"

Roberto Tortora
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Nella galassia di elogi che, ormai da mesi, ha travolto Jannik Sinner e i tennisti della sua generazione, ventata d’aria fresca che promette grandi successi, c’è un pianeta isolato che va controcorrente e spiazza tutti. Si tratta di Karen Kachanov, atleta russo di origini armene, attualmente quattordicesimo nel ranking ATP e fresco vincitore dell’Open di Doha, in Qatar.

Kachanov, intervistato dalla rivista francese L’Equipe, ha fatto una panoramica della sua carriera e descritto il mondo del tennis come una roccaforte difficile da espugnare, soprattutto nel periodo di massima gloria dei “Big Four”, cioè Roger Federer, Rafa Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray.

 

 

 

Il russo, così, ha declassato sia Sinner che Alcaraz, ponendoli al di sotto dei più grandi: “Prima, i Big Four, con Federer, Nadal, Djokovic e Murray, erano al di sopra degli altri. C’era una grande differenza in termini di livello. Adesso ho come la sensazione che i vari Alcaraz e Sinner siano avanti, sì, ma non così tanto. Questa, ovviamente, è la mia sensazione. Diventerà sempre più interessante vedere chi dominerà. Anche se, okay, Novak sta ancora giocando”.

 

 

 

Kachanov, dunque, senza peli sulla lingua e con le idee chiare per il futuro: “A un certo punto vorresti vincere tutto, naturalmente, ma sto cercando di essere un giocatore di grandi partite e tornei. È allora che devi essere fisicamente presente, anche se non penso di essere ancora al 100% delle mie capacità fisiche. Bisogna saper resistere a lungo. Io, per esempio, so che se anche sono indietro, posso rimontare, e questo mi aiuta. Decisamente. I miei avversari – conclude il trionfatore dell’Open di Doha - sanno benissimo che per battermi dovranno giocare tre ottimi set. Non ho vinto nessun torneo del Grande Slam, è vero. Eppure, in semifinale o ai quarti, ho perso solo contro ottimi giocatori. il che dimostra che sono lì, molto vicino al vertice. E il mio obiettivo rimane lo stesso: provare a vincere un titolo del Grande Slam”.


 

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