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Jannik Sinner, "e tu muto?". Sparito e travolto dalle critiche per la prima volta

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Che fine ha fatto Jannik Sinner? Per la prima volta, dopo gli straordinari trionfi degli ultimi mesi (dal secondo posto alle Atp finals di Torino alla vittoria in Coppa Davis, fino alle affermazioni agli Australian Open e a Rotterdam in questo memorabile inizio di 2024) i tifosi italiani mettono il 22enne di San Candido sul banco degli imputati. E la colpa è di... Jasmine Paolini

La 28enne tennista toscana sabato ha scritto una pagina di storia del tennis azzurro vincendo il torneo Wta Master 1000 di Dubai, confermando il momento magico della nostra racchetta, che non è solo "il rosso". Il modo con cui ha sconfitto la favorita russa Anna Kalinskaia, in rimonta  e con una perentorietà e una tranquillità strepitose, ha fatto sì che in  molti l'abbiano ribattezzata "Jannika". Non solo gli appassionati, ma anche i colleghi sono corsi sulle pagine social della Paolini per complimentarsi con lei. In tanti, ma non Sinner. E così sono partite le critiche, feroci, nei confronti dell'altoatesino.

 

 

 

Da Berrettini Sonego e Musetti, tutti hanno espresso affetto e soddisfazione per Jasmine. Sinner, invece, tace. A sua parziale discolpa, si fa per dire, il fatto che a differenza di molti suoi coetanei il ragazzo di San Candido non abbia un rapporto molto fluido sui social. Li usa, sì, ma senza esagerare. E per parecchi giorni sembra "dormire". Un effetto straniante, per la sua generazione. Sinner è invece un atleta vecchio stampo, forse anche per i natali "montanari" che lo hanno abituato a ben altri ritmi, più focalizzati sull'impegno e la fatica e meno sulla mondanità, reale o virtuale che sia. 

 

 

 

Probabilmente, Sinner troverà il modo e il tempo di congratularsi con la collega nelle prossime ore, e chissà magari in privata sede. Anche perché le loro strade potrebbero incrociarsi anche in campo. Il sogno dei fan e di vederli insieme in un clamoroso doppio misto alle Olimpiadi di Parigi 2024, che secondo molti potrebbe diventare il momento più glorioso nella storia del tennis italiano 

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