Cerca
Logo
Cerca
+

Tennis, autogol italiano: ecco i prezzi "stellari" dei biglietti di Coppa Davis

Esplora:

Gabriele Galluccio
  • a
  • a
  • a

Un tempo si chiamava inflazione, adesso è semplicemente l’effetto Sinner. Quello che si è abbattuto sui biglietti per il girone di Coppa Davis che l’Italtennis disputerà a Bologna tra il 10 e il 15 settembre. La Federazione stavolta ha esagerato: giusto monetizzare il momento d’oro del movimento, sbagliato lucrare, soprattutto su un evento che per forza di cose propone partite di livello inferiore, per essere gentili. Prezzi popolari avrebbero portato all’Unipol Arena tante famiglie e potenziali nuovi appassionati, invece è stata scelta una politica sinceramente incomprensibile.

Considerando che si giocherà soprattutto in mezzo alla settimana - e che Sinner potrebbe non esserci come l’anno scorso per esigenze di calendario, preservandosi per l’eventuale fase finale- è fuori di testa pretendere che la gente paghi 93,50 euro per un biglietto in piccionaia (l’anno scorso 80, due anni fa 44), cifra che sale tra i 110 e i 140 euro per posti decenti, fino ad arrivare a 221 e 278 euro per quelli migliori. E questo solo per una partita dell’Italtennis, contro una tra Olanda, Belgio e Brasile, le avversarie sorteggiate nel nostro girone. Vien da sé che, con tutto il bene per i nostri tennisti che non si chiamano Sinner, vederli in campo contro i modestissimi olandesi, belgi e brasiliani non sarà proprio il massimo dello spettacolo...

 

I tifosi veri, quelli che seguono il tennis sul serio e non per moda o grazie ai biglietti omaggio, sono giustamente arrabbiati per i prezzi della Davis, che più di qualsiasi altro torneo dovrebbe avere biglietti accessibili a tutti. Se si vuole cavalcare la vittoria dell’anno scorso, questo è il modo peggiore per farlo. Non che negli altri eventi tennistici organizzati sul suolo italico le cose vadano meglio a livello di prezzi, anzi: alle Atp Finals di Torino sono aumentati rispetto a un paio di anni fa, senza scomodare gli Internazionali di Roma che, da quando sono diventati un torneo spalmato su due settimane, fanno fare una grossa cassa a dispetto del malcontento degli appassionati.

Tornando alla Davis, viene quasi da sperare che Sinner si metta una mano sul cuore e decida di presenziare alla fase a gironi di Bologna per ricompensare tutti quelli che, nonostante tutto, acquisteranno i carissimi biglietti per seguire l’Italtennis. Che brutta l’inflazione...

 

Dai blog