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Serie A, l'Atalanta domina al Maradona: Napoli ko 3-0 e fischiato

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 Inizia con l'urlo del 'Maradona' contro il razzismo e con la squadra inginocchiata prima della partita a sostegno di Juan Jesus, finisce con i pesanti fischi del pubblico e la resa totale dei campioni d'Italia al cospetto di una Dea che torna prepotentemente in corsa per un posto in Champions League. Il 3-0 del sabato pre-pasquale rischia di rappresentare uno spartiacque nell'ultimo spicchio di stagione di Napoli e Atalanta: i ragazzi di Calzona, in quella che doveva essere la partita del riscatto e dell'orgoglio a maggior ragione dopo l'esito del caso Acerbi, gioca un primo tempo senza idee e senza grinta e resta ai margini della zona Europa, in particolare quella più nobile; viceversa gli orobici disputano la più classica delle partite perfette e iniziano nel migliore dei modi un tour de force che vede De Roon e compagni ancora in corsa su tre fronti tra semifinale di Coppa Italia e quarti di finale di Europa League.

Sono gli ospiti a partire meglio, appare chiaro fin dal palo colpito in avvio da Miranchuk su un filtrante di Pasalic. Nel Napoli l'unico a crederci davvero è il solito Osimhen, che lotta e non si risparmia creando la prima opportunità di testa al 17', senza però riuscire a dare forza al pallone. A metà primo tempo la gara si sblocca: l'Atalanta attacca a testa bassa senza fare troppi calcoli, un contrasto (giudicato regolare) tra Scamacca e Rrahmani favorisce Miranchuk che riceve palla da Pasalic e trafigge un po' fortunosamente Meret. La reazione dei padroni di casa è immediata, decisivo Carnesecchi con un'uscita tempestiva su Osimhen imbeccato da Anguissa. Prima dell'intervallo arriva un'altra doccia gelida per i campioni d'Italia. Juan Jesus perde palla, Scamacca ne approfitta e lascia partire un diagonale che beffa il portiere, lanciando un messaggio chiaro a Spalletti in chiave Nazionale e ripagando la fiducia di Gasperini, che l'ha confermato ancora una volta al centro dell'attacco.

 

 

 

Il parziale di 2-0 costringe Calzona a rivedere i piani iniziali: fuori un impalpabile Raspadori e Traorè, dentro Zielinski e Ngonge. La mossa permette al Napoli per lo meno di approcciare la ripresa con un piglio diverso, più convincente. Al 10' la Dea si salva sul doppio palo colpito dai padroni di casa, prima con Zielinski poi con Osimhen, su cui è decisiva la deviazione di Carnesecchi. Il portiere della Dea è fondamentale anche più tardi, con un paio di interventi sul generoso Osimhen, che consentono all'Atalanta di affrontare il finale di partita con più serenità. Meret a sua volta è attento su Miranchuk e Lookman, al 43' però nulla può sul diagonale chirurgico di Koopmeiners. Che mette la ciliegina sulla Pasqua perfetta dell'Atalanta e rovina il weekend a un Napoli sempre più irriconoscibile.

 

 

 

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