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MotoGp, ombrelline cancellate: ecco il comunicato di Liberty Media

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Leonardo Iannacci
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«Non è un pesce d’aprile? È tutto vero?». Quando leggiamo a Giacomo Agostini il comunicato ufficiale che attesta l’acquisto delle azioni della MotoGp da parte del colosso americano delle telecomunicazioni Liberty Media, già proprietario della Formula 1, il 15 volte campione del mondo ne è felice. Ama il suo mondo, ama le motociclette, ha vissuto 81 anni per esse e la notizia, nell’aria da qualche giorno, lo rassicura: «Bel colpo...». I fatti: Liberty Media ha ufficializzato l’acquisto dell’86% delle azioni di Dorna Sports ovvero MotoGp, Moto2, Moto3, MotoE e Superbike - per 4.2 miliardi di dollari. Agli inglesi di Bridgepoint e al fondo pensionistico canadese Plan Investment Board resta il 14%. Dorna verrà compresa nel pacchetto azionario del Formula One Group e Carmelo Ezpeleta, lo spagnolo da più di 30 anni padre-padrone del circo a due ruote, resterà a gestirla nel ruolo di amministratore delegato. L’acquisizione da parte di Liberty Media sarà completata entro la fine del 2024 ma l’affare è soggetto alle autorizzazioni da parte delle autorità competenti in materia di concorrenza: l’antitrust. Difficile però salti tutto.

COSA CAMBIA
Significative le parole di Greg Maffei, il CEO di Liberty Media per capire fra le righe cosa cambierà: «La MotoGP è un campionato globale con una base di tifosi fedele e appassionata, gare accattivanti e un profilo finanziario produttivo. Ezpeleta e il suo staff hanno costruito un grande spettacolo sportivo che possiamo però espandere a un pubblico globale più ampio. Intendiamo farlo crescere». Tradotto: Liberty Media estenderà alle moto la propria filosofia applicata alla Formula 1 nel 2016, al momento dell’acquisizione. Aumenterà i gran premi fuori dall’Europa, negli Usa e nelle nazioni asiatiche e arabe che pagano fiori di milioni per ospitare le gare: farà lievitare gli introiti dei diritti televisivi (Formula 1 e MotoGp saranno venduti separatamente ai network e non in unico pacchetto) e fisserà nuovi dividendi fra le squadre, sia quelle ufficiali come Ducati, Honda, Aprilia, KTM e Yamaha, che i team clienti. Quindi porterà da 4 a 2 le gare in Spagna, farà scomparire le ombrelline dai circuiti e introdurrà show all’americana nel paddock, sul podio e al via.

 

Carmelo Ezpeleta, 78 anni, il deus ex machina del motomondiale negli anni d’oro di Valentino Rossi, la vede come «il passo perfetto nell’evoluzione della MotoGp, siamo entusiasti di ciò che questo traguardo porterà a Dorna, al paddock e agli appassionati di corse». Giacomo Agostini vede più vantaggi che preoccupazioni in questa svolta: «Da sempre noi delle moto guardiamo alla Formula 1 come a un mondo nel quale girano più soldi, c’è grande organizzazione, i diritti televisivi fruttano di più e l’interesse è maggiore. Sono contento ma pongo un limite: già adesso in calendario ci sono 22 appuntamenti che diventano 44 con le Sprint Race. Un’enormità! Le spese sono alle stelle e i team soffrono un po’. Spero che questo passaggio non allarghi ulteriormente gli impegni, un anno ha solo 365 giorni».

 

 

E lo spettacolo calante degli ultimi anni? Ago la pensa diversamente, forse perché Bagnaia è un suo protetto: «Non mi sembra che l’interesse attorno alle MotoGp sia crollato dopo l’addio di Valentino: le gare sono spettacolari, i sorpassi tanti e piloti come Pecco, nel quale mi rivedo, Martin o Marquez che sta tornando al top con la Ducati, nobilitano il campionato. Con la Formula 1, Liberty Media ha dimostrato di saperci fare. Ma ricordiamoci che i piloti non possono correre tutte le domeniche e su qualunque circuito. Le potenziali di crescita ci sono purché sia mantenuta la qualità del prodotto».

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