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Jannik Sinner, Barazzutti rivela: "Perché non ha fermato il gioco a Montecarlo"

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Come è noto Jannik Sinner non ha fermato il gioco a Monte Carlo proprio sull'errore fatale dell'arbitro che avrebbe potuto chiudere quasi del tutto i giochi contro Stefanos Tsitsipas. In tanti hanno criticato la scelta del campione azzurro, ma di fatto Jannik ha dato un grandissimo esempio di sportività. Ma dopo la smeifinale, c'è chi prova a dare qualche consiglio a Sinner. A farlo è un grandissimo campione del passato come Corrado Barazzutti che alla Gazzetta racconta un episodio che lo ha riguardato da molto vicino nel 1977: "E' un caso diverso da quello di Sinner a Montecarlo. Si trattava della semifinale con Connors. Durante uno scambio, lui aveva tirato un rovescio verso l’esterno, palesemente fuori e non visto dal giudice di linea. Io non ho proseguito lo scambio e ho chiamato l’arbitro a controllare. Peccato che, mentre ero girato di spalle aspettando il giudice, Jimmy arrivò nella mia parte di campo e cancellò il segno passandoci sopra”.

Sinner invece non ha fermato il gioco e Tsitsipas è andato dritto per la sua strada: “Ma sono situazioni completamente diverse. In questo caso Jannik non ha fermato il gioco e purtroppo se si prosegue lo scambio, poi non è più possibile chiamare l’arbitro e far controllare il segno". Poi Barazzutti prova a capire quali possano essere i motivi che hanno spinto Jannik al silenzio in campo: "Probabilmente, nella concitazione dell’azione, non ha avuto la certezza matematica che il servizio del greco fosse fuori – ha spiegato l’ex capitano italiano Barazzutti -. E curioso che nemmeno la giudice di sedia abbia visto. Forse nessuno dei due era così sicuro. Poi, a gioco fermo, tutto è apparso più chiaro".

 

 

Infine la lezione per il prossimo match: "Probabilmente, la prossima volta che avrà il dubbio che la palla sia fuori, si fermerà. Si cresce, si impara a gestire ogni situazione. Jannik è un grande campione sa bene che non è un solo episodio a cambiare le sorti di una partita".

 

 

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