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Jannik Sinner, il saggio: "Accurati controlli", la verità sul ritiro

Leonardo Iannacci
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 Roma spogliata dai suoi campioni del tennis si appresta a vivere un’edizione 2024 degli Internazionali d’Italia con un po’ di magone. Per chi non ci sarà ma anche per chi c’è, in tabellone. Nole Djokovic arriverà, dopo il divorzio dal suo allenatore Goran Ivanisevic e dal preparatore atletico Matteo Panichi, in condizioni psico-fisiche misteriose: tornerà il grande Joker da 24 Slam oppure sarà il Nole claudicante degli ultimi mesi? Rafa Nadal, amato dal pubblico romano per il suo lucente passato qui al Foro, sta vivendo un fosco presente. Di Carlos Alcaraz (assente a Roma) e di Daniil Medvedev (in forte dubbio) sappiamo e del nostro amabile rosso di Sesto Pusteria, Jannik Sinner, da venerdì scorso abbiamo purtroppo una certezza: è a Roma in borghese, solo per impegni di sponsor e istituzionali.

Non sarà in campo e i motivi li ha spiegati mentre il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, ci raccontava: «Il ritiro di Sinner è equivalso a una coltellata mala sua scelta, per quanto dolorosa, è stata quella giusta». E veniamo a Jannik, ieri malinconicamente in tuta accanto a Binaghi. Mentre il Foro stava scaldandosi attorno al centrale e al campo Pietrangeli dove Nadal si stava allenando, il ragazzo di Sesto, un po’ controvoglia, è tornato al momento in cui è emerso il problema all’anca: «Dopo Monte-Carlo stavo bene, non avevo particolari pensieri, poi a Madrid contro Kotov ho sentito un dolore più forte. Il giorno prima della partita con Khachanov andava un po’ meglio anche se ho intuito che ci fosse qualcosa che non andava in quella zona».

 



ACCURATI CONTROLLI
La decisione di rinunciare a Roma è arrivata in seguito, dopo i primi accurati controlli effettuati a Madrid: «Ho fatto una risonanza magnetica dopo il ritiro in Spagna, poi a Monte Carlo abbiamo fatto altri esami che ci hanno portato a prendere questa decisione. Non è stato facile perché Roma è un torneo speciale. Questo ritiro va accettato anche se fa molto male, sia a me che ai tifosi. Ho 22 anni e questo mi fa pensare, e sperare, di giocare ancora 10 anni qui al Foro Italico». Uno stop che ha spiazzato la stagione di Jannik che, nella sua programmazione, aveva Roma, poi il Roland Garros, i Giochi olimpici e Wimbledon. «Certi infortuni si possono prevenire, altri no. Nel 2023 non ho avuto infortuni e quest’anno pure finora. Impariamo e andiamo avanti. Dobbiamo gestire meglio le situazioni, per esempio il prossimo anno se vale davvero giocare Monte Carlo o no. Non possiamo essere perfetti. Io vorrei giocare tutti i tornei, sono stato il primo nel mio staff a dire di provare anche a Roma ma la vedo come una sconfitta». Sinner non intende approfondire in cosa consista l’infortunio all’anca, troppi dottori della domenica stanno analizzando il problema fisico: «Non voglio entrare nei dettagli medici ma ora mi fermo.

Non intendo buttare annidi carriera in futuro, non ho fretta. Roma era il primo obiettivo in questo momento della carriera perché tutte le partite che posso giocare in Italia le ritengo speciali. Per fortuna sono in una buona posizione per le Finals di Torino dove lo scorso anno sono arrivato in finale e spero di rigiocarle». Il rosso di Sesto ha dimostrato la sua solita saggezza nel fermarsi e non ritiene di aver commesso leggerezze nell’ultimo mese, causando l’aggravarsi al problema all’anca: «Dopo Monte Carlo non ho toccato la racchetta per cinque giorni, come detto quando sono arrivato a Madrid mi sono sentito bene e, dopo, la situazione è peggiorata. Ma non si puó parlare di errori». Il futuro prossimo resta pieno di incognite per il 22enne vincitore di Melbourne che non ha e non dà certezze: «Per un periodo non giocherò. Dalla prossima settimana decideremo il programma da seguire. La preparazione per Parigi non sarà ottimale ma con il mio team daremo il massimo per essere competitivi. Arrivare al Roland Garros senza aver giocato a Roma non è semplice, questo torneo del Foro è sempre stato importante in ottica Parigi. Ma le risposte giuste le avró soltanto tra una settimana.
Giocherò al Roland Garros soltanto se sarò al cento per cento».

 

 

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