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Jannik Sinner infortunato, la spigolosa teoria di Nadal: "La necessità di guadagnare"

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Si prospettavano dei grandi Internazionali d’Italia, ma la realtà è che hanno perso molto potenziale. D’altronde è così se non parteciperanno il numero 2 e 3 al mondo, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, oltre a Matteo Berrettini. Tra i big ci saranno però Novak Djokovic e Rafa Nadal. Il primo pronto al ritorno da Montecarlo, dopo essere stato fermo a Madrid, il secondo che ha detto addio per sempre ai tornei di casa di Barcellona e della capitale spagnola. Troppi comunque gli infortuni, gli affaticamenti e gli acciacchi che hanno preso i grandi tennisti. Il carico eccessivo a cui sono sottoposti, tenendo conto dello stress che comporta un calendario d'impegni ingolfato, può essere una spiegazione. E Rafa Nadal ha ribadito il concetto nella conferenza prima del torneo.

"La questione è molto semplice — sono le parole del tennista maiorchino di Manacor —. Più giochi e maggiore è la possibilità di farsi male. Ma il discorso è molto più ampio. Quando spingi il tuo corpo al limite alla fine ti infortuni. Se il gioco diventa sempre più veloce il rischio di infortunarti aumenta”. Per due motivi, il primo tecnico: "Il numero elevato di partite che si disputano sulle superfici dure è una complicazione perché sottopone il fisico a uno stress importante e quando si gioca sulla terra può capitare di avere problemi". Il secondo è strutturale: "Il sistema è questo e si basa anche sulla necessità di guadagnare… lo vogliono i tennisti, lo vogliono i tornei — ha detto ancora Nadal — E quando dico questo non mi riferisco soltanto ai giocatori più forti e importanti. È un cerchio che si chiude e noi che ne facciamo parte lo accettiamo. Se poi riguarda il business o lo sport in sé questo è un altro discorso".

 

L’ultimo pensiero è infine dedicato a Alcaraz e Sinner. "È un peccato davvero che manchino due tennisti che sono tra i più forti del circuito — ha detto ancora — Immagino che per l'Italia sia stato un brutto colpo apprendere cosa è successo a Jannik. Ma sono certo che tornerà presto in campo e arriverà al vertice. Spero di rivedere lui e Carlos al Roland Garros". Sulla possibilità di esserci a Parigi, per il Roland Garros, lo spagnolo non si è sbilanciato: "Un conto sono le emozioni, un altro sono le sensazioni che dà il campo — ha chiuso — Tutto dipende chiaramente dalle condizioni fisiche. Giocherò con la voglia di divertirmi e poi vedremo".

 

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