Cerca
Cerca
+

Jannik Sinner, stupore dopo il trionfo: "Che sorpresa, normalmente non lo fa"

  • a
  • a
  • a

Il papà come un eroe “che non mi aspettavo venisse, dato che normalmente non lo fa”. La fidanzata Anna Kalinskaya come un porto sicuro con cui vivere la sua vita: “Con lei sono molto felice. Poi lo sapete, sono un ragazzo molto riservato, non parlo molto della mia vita e soprattutto del mio privato — dice — Anche se voi ci provate e mi chiedete più dettagli, non è che vi dia molti motivi per scrivere di me, ecco”.

Dopo la vittoria di Halle, Jannik Sinner si è preso con sé il quarto titolo di stagione dopo gli Australian Open, Rotterdam e Miami. Vincere da numero uno del mondo ha comunque avuto il suo peso: “È stato diverso — il suo pensiero a La Repubblica — la pressione in più si avverte. Tutti ti vogliono battere a ogni partita che giochi perché sei il numero 1, ma poi quando entri in campo non ci pensi, pensi solo a giocare e a vincere. Qui contro Hurkacz è stato difficile, è una superficie in cui sono pochi i punti decisivi ed è importante vincere quelli”.

 

 

Dopo la prima in stagione sull’erba, c’è ora Wimbledon, dove “posso essere un po’ più aggressivo, capire meglio come muovermi — le sue parole — Sarà un torneo difficile, ma anche divertente. A me piace Wimbledon: l’anno scorso ho giocato bene e ho perso solo in semifinale. Vediamo cosa posso fare quest’anno. Volerò a Londra relativamente presto, spero di fare una buona preparazione e poi vedremo come va: farò del mio meglio”. Tra i favoriti sicuramente “Djokovic, che se torna ed è in forma, è avanti a tutti — aggiunge — Ma anche Alcaraz, che ha vinto l’anno scorso, e Zverev, che sta giocando molto bene”. Intanto Jannik si riposerà un po’ prima di Londra. A Halle lo si è visto sorridere un po’ di più: “Ho bisogno di divertirmi sempre, quando gioco — ha chiuso a La Repubblica — Siamo in campo in tanti tornei durante l’anno, il divertimento è essenziale: se uno non si diverte diventa difficile gestire tutto. Sì, oggi mi sono divertito particolarmente, ma ci sono momenti in campo in cui puoi farlo, puoi sorridere. E poi invece ci sono momenti in cui sono molto, molto serio”.

 

 

Dai blog