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Euro 2024, tam-tam su Luciano Spalletti: la scelta con cui stravolge l'Italia

Roberto Tortora
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Ogni mondiale o europeo che si rispetti ha la sua staffetta, il suo atavico dilemma, il bivio tecnico dal quale, secondo i milioni di allenatori residenti nei confini dello stivale, ma anche oltre, dipende il destino dell’Italia, nel cammino verso la finale di Berlino. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo con il gol di Zaccagni al fotofinish contro la Croazia, ora per Spalletti sono giorni di lavoro intenso e di riflessioni, per capire quale undici proporre contro la Svizzera di Yakin. Da qui a sabato temibile come i malvagi Nerdluks di Space Jam, la pellicola per bambini in cui Michael Jordan va in soccorso di Bugs Bunny e dei suoi amici.

Questa volta, la scelta da fare non riguarda il numero dieci, ma ci si avvicina. Qual è il regista più adatto, al quale gli azzurri devono affidare la mente del proprio gioco? Jorginho, fin qui opaco, o il giovane Fagioli, apparso più frizzante contro i croati? L’italo-brasiliano ha un conto aperto con gli elvetici e con Sommer. Due rigori falliti su due sono costati l’approdo agli ultimi mondiali e gli ultimi 82 minuti di Lipsia sono stati, forse, la pietra tombale sulla sua fiducia. Rispetto ad Euro 2020 è, agli occhi di tutti, un altro Jorginho, ingrigito. Spalletti, impietosamente beccato dalle telecamere durante Italia-Spagna era stato abbastanza chiaro: “Deve venire a prendere la palla o non ha senso farlo giocare”. Di contro, c’è un ragazzo di 22 anni, alla prima ribalta europea, reduce da 8 mesi di inattività, con un problema di ludopatia sulle spalle.

 

 

 

Su Nicolò Fagioli c’è la garanzia di Allegri, che a fine stagione, prima di sbroccare, gli ha regalato di nuovo il campo e promesso al ct che avrebbe avuto un uomo pronto alla causa. Non è un regista puro, ma è uno che vede il gioco e non ha paura di assecondarlo. Del resto, le squadre di Spalletti hanno sempre avuto una mente diabolica, da Pizarro a Brozovic, da Lobotka a Jorginho stesso, l’unico fin qui a deludere. L’ultimo dubbio, infine, riguarda Calafiori. Squalificato, contro la Svizzera non ci sarà e allora ecco che Luciano pensa alla difesa a tre, con il romanista Mancini a sostituire il bolognese e Frattesi a prendere il posto, dal 1’, di un altro insufficiente dell’europeo, cioè Lorenzo Pellegrini.

 

 

 

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