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Ferrari nel caos, Cardile si dimette: retroscena, cosa c'è dietro al terremoto

Lorenzo Pastuglia
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Un terremoto già preannunciato, ma più grave del previsto nelle tempistiche. Da ieri pomeriggio, Enrico Cardile non è più il direttore tecnico della Ferrari. Una scelta fatta dopo aver accettato la corte faronica dell’Aston Martin di Lawrence Stroll (papà del pilota Lance). Il ruolo in Inghilterra del 49enne toscano, che verrà annunciato domani, sarà meno tecnico del previsto e più gestionale. Cardile non sarà direttore tecnico come a Maranello, progettando un elemento centrale nelle prestazioni (il telaio) come motore, sospensioni e gomme. Sarà chiamato a coordinare le varie aree operative, per tentare di colmare un vuoto nel team apparso evidente in questa stagione.

E in Ferrari così la situazione si è fatta all’improvviso ancora più caotica del previsto, dopo la terribile notizia relativa agli aggiornamenti non funzionanti dal Canada in avanti. Novità che hanno portato sì più carico nella zona del fondo, ma anche a tanto bouncing, costringendo Vasseur e i piloti a tornare alla versione di inizio anno fra le curve veloci di Silverstone. Proprio il team principal sarà ora costretto a ricoprire a tempo il ruolo di Cardile, anticipando un’altra possibile rivoluzione nella gestione sportiva come quella vista nel 2023. Il sogno dei ferraristi è che al posto del toscano arrivi Adrian Newey, la realtà però ci dice che l’ex dt Red Bull deve ancora decidere per il suo futuro, tentato da una ricca offerta dell’Aston Martin e nel frattempo avvistato anche nella sede McLaren. 

 

Il britannico non potrà annunciare la decisione prima di settembre, nel frattempo il ruolo di Cardile potrebbe essere preso nel prossimo futuro da Loïc Serra, prelevato a inizio anno dalla Mercedes e atteso a Maranello dal primo ottobre. Il 52enne francese, ex responsabile delle prestazioni a Brackley, non ha tuttavia mai ricoperto un incarico del genere e per questo la speranza di molti resta di vedere Newey vestito di rosso.

Intanto però il futuro della Ferrari si è complicato nel giro di poche settimane, sia a livello prestazionale sia organizzativo. La vettura 2025 è già orfana di uno dei suoi padri principali, nonostante Cardile fosse stato confermato da Vasseur l’anno scorso quando il team principal aveva fatto saltare diverse teste. Non un bene, pensando che è quasi alle porte il 2026, l’anno del cambio di regolamento dei motori e dell’inizio di una nuova era in F1.

 

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