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Parigi 2024, ormai gli atleti sono il mezzo per far passare la propria idea

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Fabrizio Biasin
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Ieri sono accadute alcune cose molto belle e certamente curiose che andiamo a riassumere in un amen: 1) L’Italia ha messo in saccoccia altri due ori. Non capita spesso. 2) L’Italia ha conquistato medaglie nelle rassegne olimpiche estive per il 26° giorno di fila tra Rio, Tokyo e Parigi. Mica pizza e fichi. 3) Gli atletissimi Alice Bellandi (judo) e Giovanni De Gennaro (kayak) hanno vinto la pregiata medaglia a distanza di 20 minuti l’uno dall’altra. Era capitato in Giappone con Tamberi e Jacobs, che bellezza. 4) In più, questa volta, c’è che i due sono entrambi di Roncadelle, ridente cittadina alle porte di Brescia di 9248 abitanti. Se non è una roba sorprendente questa, allora ditecelo voi.

Tutto questo dovrebbe farci gioire moltissimo e, infatti, molti godono assai, ma mica tutti. Ci sono quelli che, al contrario, non riescono a bearsi neanche del trionfo sportivo e trasformano qualunque cosa in un motivo per far casino. La Bellandi vince e va a baciare la fidanzata? Nel 2024 dovrebbe essere la cosa più normale del mondo, evviva, limonate e siate felici! E invece no, non si può festeggiare, perché arriva Fragolino42343 e «Ecco, limonano alla faccia dei bigotti!». E Fragolino non si rende conto che, così scrivendo, è lui che genera caciara, laddove non ce n’è alcun bisogno. Oppure ’sta ossessione per i risultati: l’azzurro termina la sua gara e deve fare i conti con una nuova categoria di predatore presente a Parigi, l’intervistatore avvelenato. E, quindi, se l’atleta in questione è salito sul podio è bravo, se invece arriva quarto «beh, chissà che delusione, dicci che sei triste è vuoi farla finita bevendo un litro di Acqua di Senna». E che due maroni.

 

Siamo ai Giochi, signore e signori, la massima rappresentazione sportiva, e a loro, agli sportivi, interessa solo fare il meglio possibile; ’sta cosa della polemica a tutti i costi è realmente stucchevole, figlia di un mondo che ormai non si accontenta più di dire «hai vinto, bravo», «hai perso, bravo lo stesso», «vuoi limonare con la tua fidanzata? Puoi farlo serenamente, nessuno a destra o sinistra prenderà una posizione». No, ormai tutto è pretesto per generare casino, perché “casino” significa traffico e il traffico, quello social ma anche quello “sociale” (ben più pericoloso) è l’unica cosa che interessa davvero a chi osserva da fuori. Ecco, sì, la verità è che gli atleti non sono più i veri protagonisti dei Giochi, sono solo il mezzo per far passare le proprie idee, i propri concetti, le proprie becere e fetentissime frustrazioni.

 

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