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Juventus e Fiorentina legate da 200 milioni: rancori e affari, una strana storia

Pasquale Guarro
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La palpabile rivalità sportiva tra Juventus e Fiorentina non ha mai ostacolato gli affari tra i due club, alcuni addirittura clamorosi, come quello che portò Roberto Baggio a vestire il bianconero nel lontano 1990. A dimostrazione del fatto che anche nel calcio, tutto può essere messo da parte in nome degli interessi personali e del dio danaro. Le vicende degli ultimi anni raccontano che quando la Fiorentina presenta un talento al nostro calcio, poi arriva la Juventus e lo fa proprio a suon di milioni di euro. 

Una storia che potrebbe ripetersi nuovamente se le voci di mercato che riguardano Nico Gonzalez (26) dovessero trasformarsi in una trattativa concreta. L’interesse bianconero verso il calciatore argentino è reale, ma sarebbe un affare da oltre 30 milioni di euro e allora sempre meglio andarci con i piedi di piombo, anche perché il Piano A di Giuntoli è sempre stato Adeyemi (22), che però potrebbe sfumare per via delle altissime richieste del Borussia Dortmund (45 milioni di euro).

RAPPORTI COMPLESSI
Con l’arrivo di Commisso a Firenze nel 2019, i rapporti già complessi, pareva potessero addirittura peggiorare. Il presidente viola innescò immediatamente la prima polemica il 6 giugno del 2019, quando si fece fotografare insieme ad alcuni tifosi mentre cingeva una sciarpa con scritto “Juve m...”. Dose rincarata 7 mesi più tardi, quando a seguito del sono 3-0 rimediato a Torino proprio contro i bianconeri, ebbe a dire: «Sono disgustato, la Juventus è stata aiutata».

Era un Rocco Commisso agli esordi della sua esperienza e quelle sue pubbliche uscite avevano fatto sperare al popolo fiorentino che forse mai più la Juventus avrebbe preso un loro beniamino. E invece si sbagliavano di grosso. Nel 2020 la Juventus si presenta a Firenze con la solita richiesta: vogliamo il vostro miglior calciatore. Commisso prova a resistere, poi crolla anche lui. Arriva l’accordo con la Juventus: 10 milioni per il prestito oneroso, 40 milioni per il riscatto e altri 10 milioni legati ai bonus.

Chiesa è della Juventus, rivolta in città. Un altro dolore da metabolizzare per i tifosi, ma per fortuna possono rifarsi con un giovane talento che sta spuntando fuori dal vivaio: si chiama Dusan Vlahovic e nel 2020-21 indossa la numero 9 con Cesare Prandelli in panchina e conclude la stagione con 21 reti all’attivo. Mica male questo ventenne...

 

Il 2021-22 è l’anno della sua consacrazione, la prima parte della stagione è un tripudio delle sue qualità: 20 gol in 24 partite tra campionato e coppa. Terminerà l’annata con 29 gol e 6 assist. In Italia in Europa sono tutti pazzi di Dusan Vlahovic, ma alla fine chi lo prende? La Juventus, che si presenta a Firenze, bussa alla porta e... Rieccoci, siamo nuovamente qui per il vostro miglior calciatore. Ah, vi aspettavo, avrà forse pensato Commisso. I bianconeri chiuderanno l’operazione versando nelle casse della Fiorentina 70 milioni di euro, che sommati ai 60 di Chiesa, fanno 130: «Sono andati alla Juventus solo per soldi, ma considerando quello che hanno fatto in bianconero, l’affare lo abbiamo fatto noi», spiegò lo stesso Commisso quando ormai anche il nuovo nuovo polverone stava andando via via placandosi.

PURE BERNARDESCHI
Era andata più o meno allo stesso modo anche nel 2017, ma Commisso non era ancora arrivato e in toscana cullavano il talento di Federico Bernardeschi. Il presidente era Della Valle e aveva già messo in vendita la società. Bernardeschi aveva 23 anni e si era messo in evidenza con un campionato giocato a ottimi livelli, terminando la stagione con 14 reti e 5 assist all’attivo. È il miglior talento che propone la Fiorentina, chi si presenta? La Juventus, con 40 milioni di euro. I conti sono semplicissimi: 40 milioni Bernardeschi, 60 milioni Chiesa, 70 milioni Vlahovic. Dal 2017 a oggi fanno 170 milioni di euro transitati da Torino a Firenze. Se adesso dovesse aggiungersi anche Nico Gonzalez, la cifra si gonfierebbe fino a toccare o forse superare i 200 milioni di euro. E menomale che non si sopportano.

 

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