Ci sono momenti che segnano una svolta, nella vita. Jannik Sinner, nei suoi 23 anni, ne ha già passati molti: basti pensare a cosa facevamo alla sua età, precari e dubbiosi su quello che ci stava accadendo, sugli obiettivi da raggiungere, sugli inciampi da evitare. Questo ragazzo sembra che di anni ne abbia 40 o 50 perla maturità e la forza mentale che mostra: è a un passo dalla consacrazione perchè rivincere un major dopo tutto quello che ha passato sarebbe un risultato unico nel mondo del tennis e del sport. Persino il Washington Post se ne è accorto e ha dedicato a Jannik una dolce epigrafe: «I suoi colpi hanno un ritmo che culla, niente urla, niente lamentele, niente racchette spaccate. La palla fa un rumore diverso».
TRAGUARDO
Stasera (diretta alle 21 su Sky, Supertennis e Now) avrà di fronte nella semifinale di Flushing Meadows un amico: Jack Draper. Uno dei tanti che gli sono rimasti dopo l’affaire-Clobesol. Jack è un ragazzone londinese numero 25 del seeding che ne ha passate di tutti i colori dal punto di vista fisico e che è giunto alla prima semifinale di uno slam mentre Jannik è il terzo italiano ad arrivare così avanti nella sola New York dopo Corrado Barazzutti nel 1977 e Matteo Berrettini nel 2019. Traguardo acchiappato dopo aver strapazzato Daniil Medvedev per la sesta volta negli ultimi sette faccia a faccia. Soltanto Nicola Pietrangeli ha raggiunto più semifinali in un major (5 contro 4 mentre quelle italiane nella storia sono complessivamente 25). Con Djokovic, Cilic e Nadal, poi, Sinner è il quarto giocatore ad essere arrivato in semifinale in tutti gli Slam. Se vince gli US Open, inoltre, pareggia l’Alcaraz 2024: due li ha vinti lo spagnolo (Parigi e Londra) e due li vincerebbe Jannik (Melbourne e New York). Agli archivi è finita la mattanza contro il russo (6-1, 1-6, 6-1, 6-4 il punteggio): partito bene, Jannik ha faticato con la prima di servizio (solo il 53%), bene con la seconda (63%) e ha giocato benissimo i punti fondamentali (6 palle break salvate su 8) e 115 i vincenti contro 91. Con Draper sarà una sfida quasi inedita: i due, che hanno giocato in doppio da veri sodali, si sono incontrati una solta volta ai Queens di tre anni fa.
Jannik Sinner, quei messaggini scambiati con Draper. Prima della semifinale...
Amici nella vita, avversari per una notte. Questa sera, pomeriggio nella lontana New York, Jannik Sinner e Jack Draper s...
AMICI
Vinse l’inglese 7-6, 7-6. Ma da allora Sinner ha fatto passi da gigante, Draper no anche se nei quarti ha dimostrato di essere in palla a tal punto da regolare De Minaur tre set a zero. Sinner ricorda: «Ci conosciamo bene, ricordo quell’unica sfida perché stavo vincendo e poi ho perso... Con Jack siamo amici fuori dal campo, sarà dura perché sta giocando in modo incredibile. Per ora sono contento di essere in semifinale ma nessuna partita è scontata, a questi livelli tutto è difficile. Lui sta servendo alla grande e giocando il suo miglior tennis. Quando la partita sarà terminata torneremo a essere gli amici di sempre», ha aggiunto Sinner che ha totalizzato, nel 2024, 53 vittorie a fronte di 5 sole sconfitte. E sta infrangendo una barriera clamorosa: i 10.000 punti ATP. Numeri pazzeschi. Draper sa bene cosa l’aspetta e, per esorcizzare l’impegno quasi proibitivo, ha raccontato: «E pensare che, da juniores, quando giocavamo in doppio tiravamo sempre su Jannik perché, all’epoca, lo pensavamo debole... Come sono cambiate le cose». Già.