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Sinner, l'infortunio al polso e la frase vergogna dal box di Draper

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Sarà pure un amico, Jack Draper. Ma il box del tennista britannico, numero 25 al mondo, non è certo stato signorile nel momento clou della semifinale contro Jannik Sinner. Il retroscena dalla semifinale degli Us Open vinta dall'azzurro numero 1 al mondo con un'altra prova di straordinaria classe e resistenza psico-fisica è clamoroso.

Siamo nel secondo set. Il primo è stato vinto dal 23enne di San Candido per 7-5 e l'equilibrio ora è ancora più marcato, con i primi 3 game del secondo parziale durati addirittura 27 minuti. Il punteggio dice 4-4, con Draper al servizio e in vantaggio 40-15. Lo scambio, durato una quindicina di secondi, è destinato a diventare il più bello di tutto Flushing Meadows 2024: Jannik si salva con un paio di colpi di sperati, alza un pallonetto da fondo campo poi perde l'equilibrio e cade malamente a terra, appoggiando il polso sinistro. Si fa male, è visibilmente dolorante ma riesce a rientrare nello scambio salvando clamorosamente uno smash a botta sicura di Draper infilandolo con un leggendario passante di dritto. Poi si accascia, stringendosi l'avambraccio infortunato.

 

 

 

Sono momenti di tensione massima: l'azzurro chiede il time out medico per farsi vedere. C'è il timore che la terapia "volante" non sia sufficiente e che il dolore possa compromettere il resto della gara, visti anche i precedenti non proprio fortunati in molti tornei di questo pur memorabile 2024. Alla fine però Sinner si riprende, vince il secondo set al tie break e infine domina il terzo, il meno equilibrato. 

 

 

 

Subito dopo l'infortunio, però, gli allenatori di Draper hanno dato al britannico delle indicazioni chiaro per approfittare dei guai fisici dell'avversario. Dall'angolo, mentre Jannik era sotto le cure del fisioterapista, urlano più volte a Draper: "Gioca sul rovescio, gioca sul rovescio". Il riferimento è al rovescio a due mani di Jannik, che mette sotto sforzo proprio il polso sinistro. Vero è che vale tutto e l'amicizia in certi casi va in secondo piano, ma non un grande esempio di signorilità. 

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