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Jannik Sinner, sfregio di Draper? Il gesto con l'asciugamano dopo aver vomitato in campo

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Un malore in mondovisione, quello di Jack Draper, oppure come suggerisce Dagospia tra il serio e il faceto, un modo (disgustoso) per distrarre Jannik Sinner?

Nella prima semifinale degli Us Open sul campo newyorkese dell'Arthur Ashe accade realmente di tutto nei primi due set. Una estenuante maratona agonistica e nervosa, con il britannico, sfavorito dal pronostico, che combatte punto su punto e si gioca davvero ogni carta, arrivando stremato al terzo (vinto, non a caso, in scioltezza dall'azzurro numero 1 al mondo). 

 

 

 

Nel secondo ci sono due momenti particolarmente drammatici, dal punto di vista sportivo. Sinner, nel bel mezzo di un salvataggio miracoloso (con punto che strappa l'ovazione al pubblico), cade rovinosamente in terra e si fa male a un polso, dovendo poi ricorrere al time out medico (e intanto il box di Draper gli urlava "Gioca sul rovescio, gioca sul rovescio" per approfittare della debolezza dell'italiano...). Ma lo stesso buon Jack, amico di Jannik fuori dai campi, ha dovuto affrontare una crisi fisiologica, pochi minuti prima.

 

 

 

Siamo sul 3-4 per Draper nel secondo parziale, con Sinner alla battuta sul 40-40 e il rischio di regalare una palla break all'inglese. Draper, inquadrato dalla regia, barcolla sulla linea di fondo campo, cammina ciondolando, poi si piega su se stesso e vomita. Una scena forte, ma non nuova nello sport. A colpire, però, è il gesto successivo: il numero 25 del ranking Atp va a prendere un asciugamano, asciuga il suo conato e in terra e poi, come se nulla fosse, con lo stesso asciugamano si pulisce bocca, volto e occhi. "E' uno schifoso - chiosa Dagospia - o ha provato a deconcentrare l'italiano?". In ogni caso, non c'è riuscito. 

 

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