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Sinner, "la mafia a coprirgli il c***o". Il delirio, arrivano denunce

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Non c'è niente da fare: da un annetto Jannik Sinner sta dividendo "l'internet" tra i fan che si spellano (giustamente) le mani per le imprese del 23enne di San Candido, che forse già oggi da numero 1 del ranking mondiale e con due slam vinti in meno di 12 mesi si può già fregiare del titolo di "più grande tennista italiano di sempre" (Nicola Pietragngeli ci perdonerà) e gli hater che non perdono occasione per colpirlo al grido "Montecarlo", "robot" e "non è italiano". 

I trionfi agli Australian Open e agli Us Open, oltre ovviamente ai successi "minori" come Miami e Cincinnati, per non parlare delle performance in Coppa Davis, finiscono in secondo piano nel mare magnum dei social dove vince sempre la polemica spicciola del giorno, destinata a lasciare spazio alla prossima nel giro di poche ore. 

 

 

Così, dopo il criticatissimo rifiuto di partecipare come ospite al Festival di Sanremo dello scorso febbraio (il no ad Amadeus ha fatto guadagnare all'altoatesino la fama di snob") ecco i veleni sul blitz alla Fashion Week di Milano, invitato da Gucci di cui è testimonial nel mondo. Al di là delle critiche all'abbigliamento e ai soldi spesi per il completo o per le scarpe Nike (ricordiamo che Sinner solo quest'anno ha guadagnato qualcosa come quasi 10 milioni di euro), c'è chi si attacca alla squalifica di 4 anni per doping di un altro tennista italiano, Battaglano. Fermato per Clostebol, proprio come Sinner che se l'è cavato invece senza squalifica e con l'azzeramento dei punti vinti a Indian Wells, a marzo.

 

 

 

I due casi sono diversissimi, ma tale "Laura Reevi" accus: "Battaglino non aveva mafia ATP NIKE BANCA INTESA GUCCI ROLEX a coprirgli il C***O". Un delirio bello e buono a cui un utente replica duro: "Altre denunce in arrivo per la troll". E giù altri insulti dai commentatori. Anche questa, purtroppo, è la Sinner-mania.

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