La finale dei record del Roland Garros, 5 ore e mezza di battaglia sulla terra rossa di Parigi, ha stravolto Jannik Sinner, lo sconfitto, ma anche il trionfatore, Carlos Alcaraz. Alla vigilia del torneo del Queen's a Londra, succoso antipasto del terzo slam stagionale a Wimbledon, lo spagnolo rivela di non aver ancora parlato con il grande rivale altoatesino dopo quel match già entrato nella leggenda. "Siamo amici, ma non stretti - spiega il fenomeno di Murcia a Repubblica -. Tuttavia, immagino quello che avrà passato Sinner, e anche quanto male gli abbia fatto la finale di Parigi. La cosa bella del tennis è che non ci si ferma mai. Non hai molto tempo per staccare e riflettere, perché dietro l'angolo c'è sempre un'altra partita importante. Sono sicuro che Jannik tornerà con una forza e motivazione mai viste prima".
Negli occhi ha ancora gli highlights di quell'incontro: "Ancora non ci credo. Ho rivisto i video della partita, di quando ero sotto 0-40 con 3 match point di Jannik. Ancora non ci credo di essere riuscito a rimontare: è difficile per me realizzare di aver vinto Roland Garros. Continuo a rivedere quei video e mi sembra ancora impossibile. La cosa strana del tennis è che a volte non hai tempo per comprendere davvero quello che hai fatto".
Alcaraz sembra mettere le mani avanti in vista del prossimo, possibile, scontro stellare: "So bene che Wimbledon è un torneo che lo esalta. Jannik sa giocare molto bene sull'erba ed è ovviamente candidato ad arrivare in finale e vincerlo". Anche se, sull'erba più prestigiosa del mondo del tennis, Carlitos si arriva non solo da vincitore del Roland Garros, ma pure da bi-campione in carica avendo conquistato il titolo nel 2023 e nel 2024. Insomma, il favorito d'obbligo dovrebbe essere lui.
Soprattutto, potrebbe avere un "vantaggio mentale" nei confronti di Sinner, per cui rappresenta un piccolo tabù: "Non lo so. Per Jannik si è trattato di una sconfitta dura, come ne sono capitate anche a me. Ma, sinceramente, penso che imparerà da quanto accaduto a Parigi e tornerà ancora più forte. Quindi non credo di essere in una condizione mentale superiore a lui".
Alcaraz allontana poi le polemiche sulla sua vacanza a Ibiza: mare e discoteca dopo Parigi. "Mi sono semplicemente divertito. Quest'anno è stato più tranquillo rispetto al passato: sono uscito solo la prima sera, il resto della vacanza di tre giorni no, sono stato molto in hotel. Mi sono riposato tanto fisicamente e mentalmente, ma mi sono anche divertito con Sergio Reguilón (calciatore del Tottenham, ndr) unica persona famosa con me. C'erano un po' di amici miei e un po' suoi, eravamo un bel gruppo assortito". In ogni caso, spiega, "siamo a metà anno, la stagione sulla terra è finita, dopo tanta tensione. Quindi era il momento migliore per andare via. Io ne avevo bisogno, soprattutto dopo un intenso Roland Garros: è stato bello staccare da tutto per qualche giorno" e "anche il mio team era d'accordo".