Carlos Alcaraz, l'attimo in cui ha perso la testa

di Roberto Tortoralunedì 14 luglio 2025
Carlos Alcaraz, l'attimo in cui ha perso la testa
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Jannik Sinner ha trionfato a Wimbledon e lo ha fatto con una prova di autorità contro Carlos Alcaraz. Dopo aver perso, forse anche un po’ ingenuamente, il primo set 6-4, ha capito come e quando doveva spingere ed ha alzato notevolmente il livello del suo tennis, sia a servizio sia da fondo campo. Battendo finalmente l’eterno rivale in “soli” quattro set e colmando quel gap psicologico che lo aveva avvolto dopo la finale di Parigi.

Da quella disfatta Sinner ha ammesso pubblicamente di aver imparato tanto. Ora, però, toccherà anche ad Alcaraz lo stesso protocollo di autoanalisi e, del resto, lo spagnolo è stato subito pronto ad ammettere la superiorità dell’avversario, tornato “ingiocabile” come ci aveva spesso abituati.

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Nella conferenza post-partita, Alcaraz ha spiegato come Sinner abbia giocato in maniera praticamente perfetta da fondo campo, vanificando ogni suo sforzo di rispondere in modo da coglierlo impreparato. Il martello di Murcia ha esclamato: “Sentivo che lui era più completo di me. Sono molto orgoglioso del mio tour sull'erba. Perdere una finale di Super Slam – ha detto lo spagnolo in sala stampa - è sempre difficile, ma abbiamo imparato ad accettare le cose come vengono e a cogliere gli aspetti positivi. Ci sono stati momenti di ogni tipo nella partita. Sinner, partendo dal secondo set, ha alzato il livello da fondocampo. Non sapevo cosa fare; sentivo che lui era più completo di me”.

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La sconfitta, in ogni caso, non ha impedito ad Alcaraz, con grande signorilità, di congratularsi con il suo avversario sul campo, ma amico nella vita: “Perdere è difficile, ancora di più in una finale. Non faccio che congratularmi con Jannik ogni settimana! Hai un team fantastico intorno a te, sono molto felice per te – ha spiegato - e sono felice che riusciamo a costruire un buon rapporto fuori dal campo e una grande rivalità dentro al campo, che mi permette di migliorare ogni giorno".

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