Non è andata come previsto la collaborazione tra Andy Murray e Novak Djokovic. C'erano tante aspettative, ma il serbo e il britannico non sono riusciti a portare a casa i risultati sperati. Insomma, qualcosa non ha funzionato. Ma l'ex vincitore di Wimbledon ha ammesso pubblicamente i propri limiti.
"Quando lavori con un giocatore del livello di Djokovic, se da un lato emergono i tuoi punti di forza, dall'altro vengono fuori pure i tuoi punti deboli in qualità di coach. Mi sento di dire che la maggior parte degli ex tennisti abbia come punto debole l'aspetto tecnico. E Novak spesso si aspettava dei feedback da questo punto di vista. Devo ammettere che non mi sentivo particolarmente a mio agio sotto questo aspetto", l'analisi lucidissima di Andy Murray.
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Tennista più titolato nell’era Open nel singolare maschile (109 titoli) è Jimmy Connors, che non ha ...E ancora: "A mio avviso gli allenatori che lavorano con i più giovani sono più abituati a questo tipo di allenamento - ha proseguito il vincitore di Wimbledon -, anzi sono persino migliori rispetto a tanti allenatori presenti nel circuito. In ottica futura mi piacerebbe imparare da loro. Mi piacerebbe lavorare con un ragazzo giovane e cercare di formarlo fin da piccolo. Potrei provare con uno dei ragazzi britannici - ha concluso -, se lo desiderano".