Per raccontare il fenomeno Jannik Sinner, Sorrisi.com si è affidato ad Adriano Panatta. Campione del Roland Garros e della Coppa Davis nel 1976, oggi volto televisivo e voce nel podcast ‘La tripletta’ con l’amico Paolo Bertolucci, il 75enne romano ha parlato del successo del 23enne altoatesino a Wimbledon: “Là è il tempio del tennis — esordisce —. Vincerlo è qualcosa che segna la carriera. Non c’è torneo paragonabile”. Sul confronto con Alcaraz, lo spagnolo che molti davano favorito, è netto: “Per me erano alla pari, ma Sinner ha giocato meglio — ha aggiunto — Dopo avergli preso le misure, lo ha travolto”.
Ma cosa rende davvero speciale il numero uno del mondo? “La testa — risponde Panatta —. È un perfezionista, uno che dopo Wimbledon dice di voler ancora migliorare. Ha una concentrazione fuori dal comune. Tecnicamente il suo gioco è semplice, ma velocissimo: spinge da fondo campo senza pause e nessuno regge quel ritmo. Wilander ha detto che è cinque anni avanti agli altri, e ha ragione”. Sul piano umano, Panatta lo descrive come “un ragazzo educato, riservato, totalmente concentrato sul lavoro”. E aggiunge un aneddoto: “Durante gli allenamenti a Wimbledon, Alcaraz si godeva la folla. Sinner si allenava isolato, per stare più concentrato”.
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Erba, terra rossa, cemento. La lezione di Jannik Sinner al mondo è sempre la stessa: si vince con la test. E Adri...Il tennis italiano, secondo Panatta, vive una fase d’oro: “C’è un effetto-Sinner, come un tempo ci fu l’effetto-Panatta — prosegue —Nei circoli vedo tanti bambini, e chi aveva smesso ha ripreso in mano la racchetta. E non c’è solo Jannik: Musetti, Cobolli, Berrettini… è un movimento in fermento”. Sul futuro del tennis: “Basta parlare di accorciare i match — conclude il romano — I cinque set sono l’essenza del gioco: lì si vede davvero chi sei. Ha un sistema di punteggio diabolico. Nel calcio, se stai 4-0, è finita. Nel tennis puoi anche stare in vantaggio di due set e 5 a 0, ma se l’altro comincia a giocare meglio di te, o ha più fiato, puoi pure perdere. E questo è emozionante”.