Le analisi sulla finale dello US Open, vinta da Carlos Alcaraz in quattro set ai danni di Jannik Sinner, proseguono anche a distanza di giorni dal match andato in scena sull'Arthur Ashe. L'aspetto più sottolineato è stato il rendimento al servizio dello spagnolo, specialmente se comparato a quello dell'azzurro, ma vari esperti si sono soffermati anche su altri fattori, dalla risposta all'atletismo.
Non ha mancato di dire la sua sull'incontro di Flushing Meadows Andy Roddick, ex numero uno al mondo, che nel suo podcast Served ha analizzato quanto accaduto tra Sinner e Alcaraz. A suo avviso, il giocatore spagnolo è riuscito a creare delle difficoltà a Jannik per un motivo ben preciso: ha visto un match in cui l'azzurro si era trovato in difficoltà e ha provato a replicare il piano tattico.
"Per il modo in cui Alcaraz colpiva e variava il gioco, il pensiero è che abbia visto la partita di Sinner a Wimbledon contro Dimitrov — ha detto lo statunitense —. O quantomeno che quel match abbia avuto un impatto. Carlos rilasciava tutta la potenza sulla palla, ma usava anche uno slice corto alla Federer".
Poi Roddick ha aggiunto: "Mi spiace dirlo, ma la prima di servizio di Alcaraz sta diventando sempre più potente. Sta migliorando molto alla battuta", le sue parole. Non è infine mancato un pensiero per Sinner: "Il 2025 è stato un anno infernale per Jannik, in cui sono successe tante cose: non dimentichiamolo — ha concluso —. Ciò che non dovrebbe essere messo in dubbio è il livello di classe che mostra continuamente quando perde. Dopo questa finale ho ancora più rispetto per entrambi. Forse non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati che siano arrivati loro due a colmare subito il vuoto lasciato dai Big Three e Serena Williams".