C’è aria d’Italia sotto il tetto di Vienna. In una giornata che profuma di talento e carattere, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti si prendono la scena, centrando insieme la semifinale e firmando l’ennesima pagina importante per il tennis azzurro. Prima il numero due del mondo, poi il carrarino: due vittorie diverse per stile e contenuti, ma entrambe cariche di sostanza tennistica, quasi in purezza. E come non sempre accade, le semifinali metteranno in campo le prime quattro teste di serie del tabellone: Sinner, Zverev, De Minaur e Musetti.
Il primo a prendersi la scena è stato Sinner, che con il solito piglio glaciale ha regolato Alexander Bublik in un’ora e 18 minuti con un doppio 6-4. Punteggio lineare, quasi geometrico, ma dietro c’è una prestazione di dominio assoluto: cinque soli punti persi nei propri turni di battuta, 91% di prime in campo, 80% di resa con la seconda. Numeri di un normale predominio. “Sono stato solido per tutta la partita, con Sasha non è mai facile ma oggi tutto ha funzionato bene”, ha raccontato Jannik con la naturalezza dei grandi che rendono quasi ovvie le cose che di ovvio non hanno nulla. Anzi.
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Il kazako, uno dei pochi ad averlo battuto quest’anno, ad Halle, ha provato di tutto: seconde di servizio sopra i 200 all’ora, ace da sotto, smorzate disperate. Tutto inutile. Sinner ha comandato lo scambio con ritmo e profondità, spingendo l’avversario fuori giri e chiudendo ogni set al momento giusto. È la 42ª semifinale in carriera per l’altoatesino, che eguaglia Fognini e Panatta nella classifica all time italiana. Lo attende Alex De Minaur, che nei quarti ha superato 6-17-6 un Matteo Berrettini affaticato ma orgoglioso del percorso fatto fin qui. L’australiano è un avversario che Sinner conosce bene: 11 precedenti e 11 vittorie per Jannik, l’ultima nella semifinale di Pechino.
Se Sinner incanta con la potenza controllata, Musetti vince non solo con il solito meraviglioso ricamo tennistico, ma anche con la cattiveria agonistica necessaria per superare quei momenti, quelli di difficoltà. Il 6-3 6-4 con cui ha eliminato il francese Corentin Moutet racconta un match di alto livello tecnico e mentale, durato un’ora e 41 minuti e pieno di insidie. Il mancino parigino è uno di quei giocatori capaci di farti impazzire, di toglierti ritmo e certezze. Lorenzo non si è mai scomposto: ha variato, difeso, tagliato e trovato profondità con un rovescio che ha spesso spaccato il campo. Solo nell’ultimo game ha concesso una palla break, subito cancellata con lucidità. «Mi sono divertito anche se alla fine ho avuto una situazione difficile salvando l’unica palla break del match, ma sono riuscito a restare concentrato e paziente e fare quello che dovevo: giocare bene nei momenti importanti», ha spiegato l’azzurro, tornato in semifinale a Vienna un anno dopo la sconfitta con Draper.
In questi 15 secondi c’è tutto Sinner-Bublik.
— ⁴⁴ (@Lasciamosta) October 24, 2025
Sinner che sinnereggia e Bublik che non smette di stupirsi.#Sinner #erstebankopenpic.twitter.com/jWeKgZeGRE
Una vittoria che vale doppio. Non solo per il torneo, dove domani lo attende Alexander Zverev, ma anche per la corsa alle Finals di Torino: Musetti mantiene così 60 punti di margine su De Minaur e allunga sugli inseguitori. «È stata una partita tosta fisicamente e mentalmente – ha aggiunto – ma l’ho impostata bene dall’inizio e sono riuscito a restare concentrato fino alla fine. Una bella conferma». Resta dunque vivissimo il sogno di una finale tutta italiana: si parte alle 15 con Sinner-De Minaur a seguire Musetti-Zverev.

