Fa discutere in Alto Adige l'ultima intervista di Jannik Sinner e le sue dichiarazioni sull'Italia: "Sono orgoglioso di essere italiano, felice di essere nato qui e non in Austria, o da un'altra parte. Questo Paese merita molto di più, anche di quello che sto facendo io". Parole che non sono piaciute agli Schützen sudtirolesi, l'associazione che rievoca le milizie popolari asburgiche.
Il comandante provinciale Christoph Schmid ha scritto una lettera aperta al campione per chiedere maggiore cautela: "Sai bene che affermazioni come questa, soprattutto se pronunciate da un personaggio così famoso, hanno un impatto che va ben oltre lo sport. Non solo vengono accolte con soddisfazione dai nazionalisti in Italia, ma anche con preoccupazione qui da noi. Questo perché toccano questioni fondamentali: la nostra lingua, la nostra storia, la nostra identità" redarguisce Schmid ammonendo Sinner.
E ancora: "Se un giorno la maggioranza dei sudtirolesi dovesse dimenticare la propria autonomia e identificarsi esclusivamente come italiani, l'opera di coloro che un tempo volevano eliminare la nostra peculiarità, da Tolomei (il geografo che italianizzò i toponimi dell'Alto Adige, ndr) a Mussolini, sarebbe compiuta" Quindi, l'appello: "Il nostro desiderio è semplice: quando in futuro ti verrà chiesto del tuo sentimento nazionale, ti chiediamo di considerare la portata delle tue parole. Parla, se lo desideri, della tua appartenenza all'Italia, ma fallo con rispetto verso tutti coloro che si necessitano sudtirolesi, ladini o appartenenti ad altre minoranze".