Andrea Cambiaso torna a raccontarsi in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, partendo da quel giorno a Bruxelles in cui Luciano Spalletti, c.t. della Nazionale, lo definì un calciatore “tridimensionale”. Una definizione che lo colpì subito per originalità: “La presi come un complimento, come qualcosa di diverso per descrivere le mie caratteristiche”. E ancora oggi è convinto che quella lettura anticipasse il calcio moderno: “Penso che, oggi, il calcio vada in quella direzione, occupare gli spazi che si possono creare in campo”.
Un anno dopo, Cambiaso ritrova Spalletti alla Juventus, ma con un’impronta diversa rispetto all’esperienza in Nazionale: “Passione allo stato puro: il tecnico è questo e molto di più”. Il laterale racconta un allenatore più intenso, più diretto, persino sorprendente: “Ti entra nella testa, ti arriva: a volte sa essere originale in ciò che ci dice, ma coglie sempre il punto”. Il cambiamento gli è apparso netto: “Rispetto a quello che ho conosciuto in Nazionale è cambiato parecchio”.
Quando Spalletti ha dichiarato che la Juventus può rientrare nella lotta scudetto, il gruppo ha reagito compatto: “Quando ce lo ha detto negli spogliatoi… gli siamo andati tutti dietro”. E la spiegazione è pratica: “Questione di numeri…”. Per il bianconero, Inter e Napoli restano le più credibili, ma la corsa è aperta “apertissima”.
Sul suo modo di giocare, Cambiaso rivendica la naturalezza del muoversi in più ruoli: “Fin da piccolo ho ricoperto più ruoli o posizioni”. Un tema che ha affrontato anche con McKennie: “Mi sottolineava come avere la capacità di stare un po' ovunque possa accompagnarsi al non eccellere in qualcosa di particolare”. Ma lui non vede rischi: “Per me si tratta di un aspetto positivo”.
Interessante anche il passaggio sul mercato: “C’è stato un interessamento lo scorso gennaio, niente di più”, dice sul presunto affare col Manchester City. “Lusingato, sì, altre storie no. Le voci mi hanno dato fastidio, ma il nostro mondo va così e non puoi farci nulla. Ero in calo di forma ma la gente pensava fosse per quel motivo, vabbè, se fossi stato dall'altra parte lo avrei pensato anch’io”. Sulle dinamiche di spogliatoio non ha dubbi: “Dusan è un trascinatore”, mentre tra i nuovi arrivati il più impressionante è Zhegrova: “Quella ‘zeppetta’ nell’uno contro uno è micidiale”.
Infine, uno sguardo alle sfide imminenti: “Sfida da vincere, a ogni costo”, dice sul derby col Torino. E sulla Champions è netto: “Dobbiamo vincerle tutte, la possibilità di errore si è ridotta drasticamente”. Per continuare a crescere, Cambiaso studia anche fuori dal campo: sta leggendo Novak’ perché “c'è altro oltre il talento”.