Altro giro, altra buona prestazione… altra sconfitta. Non si può dire che la fortuna stia sorridendo in questo momento della stagione all’Inter di Christian Chivu, uscita sconfitta dal Metropolitano di Madrid all’ultimo istante contro l’Atletico del Cholo Simeone.
La crepa si è aperta e non è tanto una questione di classifica, perché in League Phase i nerazzurri sono messi bene, ma le sconfitte contro le grandi pesano sia in campionato sia in Europa e questa fa male, perché viene dopo un altro ko ben più amaro, quello nel derby contro il Milan. Anche i dirigenti dell’Inter, al termine della partita, sono apparsi preoccupati, al punto da scendere negli spogliatoi per parlare alla squadra.
Lucido, come sempre, Chivu al termine della partita: "Ho parlato alla squadra e ho detto le cose che dovevo dire. C'è tanto rammarico per quello che abbiamo messo in campo e non meritavamo di perdere. Purtroppo ultimamente non portiamo a casa ciò che meritiamo. Ho visto amarezza e delusione negli occhi dei giocatori, ma adesso bisogna rialzare la testa e reagire. Sono momenti che come nella vita anche nel calcio, la ruota girerà. Un po' di fortuna manca e la gestione dei momenti. C'è stata frenesia negli ultimi minuti, bisogna capire quando tenere più la palla e come. Sul calcio d'angolo bravi loro, meno noi. Avevamo i più alti che avevamo avere, i migliori ma dovevamo evitare di arrivare a quel corner, perché abbiamo perso palla".
Maignan, la furbata: come ha fregato Cahlanoglu prima del rigore
Il destino del derby si è giocato sulla linea sottile della porta. Quella di Maignan, blindata da due interventi ...Sui cambi Chivu si stizzisce un po’: “I cambi? I due migliori tolti? Dipende di chi si parla. Zielinski aveva un problema alla coscia e per Bonny avevo necessità di forze fresche: lui con la velocità per le ripartenze e Pio per la forza fisica. Sono entrati male? Ci aspettavamo una reazione dell'Atletico nel finale, abbiamo provato a tamponare, ma le energie erano poche. Certo, i nuovi entrati potevano fare qualcosina in più, dovevano mettere dentro proprio quella energia".




