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Ius soli, Mario Draghi "molto infastidito": retroscena, il messaggio recapitato ad Enrico Letta

Mario Draghi

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Mario Draghi, nel suo ritiro estivo a Città della Pieve, è categorico sul tema dello ius soli: la concessione della cittadinanza italiana ai figli degli immigrati non è una priorità. I temi da affrontare sono le riforme e la campagna vaccinale. E la pressione di Enrico Letta e di Giuseppe Conte viene interpretata dal presidente del Consiglio solo in chiave elettorale. E così anche lo scontro sul tra Matteo Salvini e Luciana Lamorgese e il caso Durigon, rivela il Giornale in un retroscena. Il ministro dell'Interno, del resto, nonostante gli attacchi sugli sbarchi e sul caos controlli sul green pass, ha la stima del premier e la sua poltrona non è in discussione.

 

 

Per quanto riguarda il segretario del Pd. Draghi ha fatto ben capire a Letta e agli altri leader di sinistra che lo ius soli non è nell'agenda del suo governo. Tanto che negli ultimi giorni avrebbe fatto arrivare a Letta il messaggio che è molto infastidito dalla riapertura del dibattito sulla cittadinanza ai figli dei migranti. Ma quello che preoccupa maggiormente il presidente del Consiglio è la riforma del Fisco. Che si incrocia con la riorganizzazione del reddito di cittadinanza. Due nodi difficili da sciogliere a ridosso della campagna elettorale per le comunali quando i due schieramenti tenteranno in ogni modo di far valere i propri cavalli di battaglia.

 

 

 

La rimodulazione del sistema fiscale è un punto chiave nel piano Draghi. Anche perché sarà il banco di prova, imposto dall'Europa, per verificare l'affidabilità del piano di riforme. Su questo tema le posizioni di Letta e Salvini sono opposte e difficilmente saranno disposti a fare passi indietro. Il Pd, come ha già ripetuto più volte Letta, vuole la patrimoniale. Lega e Forza Italia invece vogliono la flat tax. Difficile trovare una mediazione su un tema così ideologico e identitario. Questo è il vero ostacolo. Durigon, ius soli e sbarchi sono solo piccole scosse all'interno dell'esecutivo.

 

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