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Coronavirus, poliziotto muore a 58 anni: contagiato tra i migranti dell'hotspot di Taranto. I colleghi: "Ci mandano al macello"

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Un poliziotto è morto dopo aver lottato per un mese contro il Covid che aveva preso nell'hotspot di Taranto. A darne notizia oggi 30 agosto è Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap). "Un altro collega ci lascia a causa di questo maledetto Covid - sbotta l'agente - era in forza al Reparto Mobile di Taranto e dal 13 al 23 luglio era in trasferta a Taranto, dove è stato impegnato presso l'hotspot che ospitava 300 migranti, 33 dei quali positivi".

 

 

Una situazione drammatica che il sindacato denunciò all'epoca dei fatti. "A distanza di un mese, arrivano le terribili conseguenze" di questa condizione di lavoro della polizia. "Uno dei colleghi risultato positivo, ci ha lasciato", annuncia Conestà. Che non riesce a non polemizzare contro un certo doppiopesismo in materia di coronavirus. "Ci impongono assurde regole come il green pass nelle mense e poi ci mandano al macello, in mezzo alla folla, negli hotspot, a contagiarci e a mettere a rischio le nostre famiglie oltre che i nostri colleghi". 

 

 

Al momento non si sa "se il collega fosse meno vaccinato, ma al di là di ciò non è ammissibile permettere sbarchi in modo incontrollato in piena pandemia", conclude Fabio Conestà. Secondo quanto riporta l'Agi, l'agente non era vaccinato.

 

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