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Sea Watch 4, l'ultima vergogna prima dello sbarco: cosa fanno gli immigrati

Massimo Sanvito
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La festa si scatena in barca, davanti alla videocamera del cellulare che riprenderà quei minuti di baldoria per postarli subito su twitter. Non è un tour di qualche isola greca né un party esclusivo tra giovani rampolli borghesi. E allora perché tanto entusiasmo? È la Sea Watch 4, ong battente bandiera tedesca, che sta traghettando decine di immigrati clandestini verso le coste dell'Europa. È l'account Migrant Rescue Watch, associazione che monitora le attività e i salvataggi in mare delle ong, a cinguettare il filmato. La didascalia è eloquente: «Un altro trafficante di esseri umani in Libia, "Abu Yassin" alias "Zouari"», conferma in un post su facebook la buona riuscita della consegna dei suoi "clienti" all'imbarcazione tedesca #SeaWatch4".

 

 


GRIDA SGUAIATE
 Nel video si vedono immigrati stesi a terra, alcuni avvolti in coperte grigie e altri scoperti. Chi dorme, chi si riposa, chi è già sveglio. Altri camminano in gruppo e sono loro, all'improvviso, a far partire i festeggiamenti. Grida sguaiate, mani al cielo, salti di gioia, quasi a ritmo di musica. Anche chi è 47. sdraiato si alza in piedi, di colpo, per partecipare alle danze forsennate. Ogni corridoio della nave è occupato da profughi (o presunti tali). Sono tutti nordafricani, parlano in arabo, sono anche ben vestiti. E allora sorge spontanea una domanda molto semplice: se stanno scappando dalla guerra com' è possibile che siano così spensierati tanto da inscenare una festicciola in mezzo al Mediterraneo? E visto che al peggio non c'è mai fine, ecco il danno oltre la beffa. I migranti, infatti, come riportato da Migrant Rescue Watch, nonostante fossero a bordo della Sea Watch sono riusciti anche inviare messaggi dai loro telefonini «grazie al wi-fi gratuito fornito dalla ong».

 

 


SUI SOCIAL
Della serie: la prima preoccupazione per chi è in fuga da torture, stupri e violenze varie, può mai essere quella di compulsare sui tasti dei propri cellulari per informare il mondo della traversata? Come fosse un viaggio tra amici? O una gita tra compagni? Ma mica è finita qui. Nell'account twitter di Migrant Rescue, infatti, è stato postato il profilo facebook di Abu Yassin, il trafficante di esseri umani in questione. Nome scritto in arabo e foto della nave Sea Watch 4. E questo, secondo l'associazione che monitora le attività e i salvataggi in mare delle ong, sarebbe «implicazione di contatto diretto, garanzia e certezza dei servizi». La Sea Watch 4 si trova ora nei pressi del porto di Licata, con a bordo 312 persone soccorse nei Mediterraneo. L'ong ha chiesto a gran voce il soccorso di alcuni occupanti e stando a fonti interne alla capitaneria di porto la Guardia Costiere avrebbe dato il via libera per lo sbarco di otto persone per motivi medici: tra loro anche una donna incinta all'ottavo mese e due neonati di cinque e sette mesi. «Siamo fuori con tutte e due le motovedette», è il messaggio filtrato dalla capitaneria. Si sono attivate anche le associazioni Procivis, GCA e Croce rossa italiana per gli otto bisognosi di soccorso e cure. Era dal 20 giugno che la ong che batte bandiera tedesca chiedeva un porto sicuro per sbarcare i profughi in fuga dalla Libia.

 

 


ASSISTENZA
«La nostra nave non è un ospedale e non possiamo garantire l'assistenza necessaria alle persone a bordo per un periodo di tempo prolungato», ha sottolineato Alberto Mallardo, operatore di Sea Watch. «Per questo reiteriamo la nostra richiesta alle autorità competenti perché assegnino un porto sicuro alle persone che abbiamo soccorso». E non poteva mancare il dito puntato contro Italia e Malta. «Nei giorni scorsi a bordo della Sea Watch 4 siamo stati testimoni ancora una volta di drammatiche omissioni di soccorso da parte dell'Italia e di Malta», ha spiegato Mallardo. Intanto, a bordo, festeggiavano felici e addirittura postavano video in serenità. Mancava solo una bottiglia di champagne e un cesto pieno di ostriche... 

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