Ong, Ue contro Italia: "Catania, dovere morale e legale di far sbarcare"
"Incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco": l'Ue fa pressioni sull'Italia, che nelle scorse ore ha permesso lo sbarco dei migranti fragili salvati dalle Ong in mare. A parlare, in particolare, è stata la portavoce della Commissione europea, Anitta Hipper, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles: "In base alle norme internazionali, deve essere fatto ogni sforzo per assicurare che il tempo di permanenza dei migranti sulle navi sia ridotto al minimo".
"Tre navi si trovano nelle acque territoriali dell'Italia e accogliamo con favore il fatto che ieri sera verso le 10 siano stati fatti sbarcare circa 500 migranti, con l'Italia che ha permesso lo sbarco delle persone vulnerabili - ha continuato la portavoce dell'esecutivo Ue -. La Commissione non è responsabile del coordinamento delle operazioni in mare né di scegliere il porto di sbarco". Il riferimento, in questo caso, è alla Germania, che invece ha detto qualcosa di diverso. "Siamo in stretto contatto con gli enti italiani", ha fatto sapere il portavoce del ministero dell'Interno tedesco, in conferenza stampa a Berlino. Parlando della gestione, il portavoce aveva detto che "il coordinamento compete alla commissione Ue". Cosa poi smentita da Bruxelles.
Infine la portavoce della Commissione Ue ha invitato, senza troppi giri di parole, a far sbarcare tutti: "Voglio reiterare che esiste un dovere sia morale che legale di salvare vite a prescindere dalle circostanze che hanno portato le persone a una situazione di emergenza in mare".