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Ong, i migranti della Ocean Viking? Choc: dove si trovano adesso

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Nonostante la nave Ocean Viking sia sbarcata da ormai diversi giorni nel porto militare di Tolone, l'odissea per i migranti che erano a bordo non è finita. Anzi, l'umanità tanto sbandierata a parole dai cugini francesi dimostra ben altro nei fatti. Dei 230 migranti a bordo della Ong, 44 (minori non accompagnati) sono stati consegnati agli assistenti sociali e accolti in un albergo di Tolone, ma tutti gli altri sono stati trasferiti in una struttura alberghiera sulla penisola di Giens nel comune di Hyères (a una ventina di chilometri da Tolone) che è stata trasformata in “zona di accoglienza internazionale” – non considerata quindi come territorio francese e che impedisce loro di uscire, fino alla valutazione della richiesta di asilo. 

 

 

La struttura - fa sapere Il Fatto Quotidiano - è un centro amministrativo chiuso, di fatto un luogo di detenzione. Non a caso la prefettura locale, per metterla in sicurezza, ha dispiegato oltre 200 agenti delle forze dell'ordine. E qui, in questa "zona di attesa", i migranti vengono interrogati da domenica dagli agenti dell'Opfra, l'Ufficio francese per la protezione dei rifugiati, per la valutazione delle richieste d'asilo presentate. A permettere questa procedura è il Codice francese, secondo cui lo straniero irregolare può essere mantenuto, per un massimo di 26 giorni, in una "zona di attesa internazionale" creata in un porto, una stazione o un aeroporto, ma anche in strutture ricettive, per il tempo necessario a studiare le domande di asilo. Secondo la prefettura, tutti i migranti dell'Ocean Viking intendono chiedere l'asilo. Due terzi di loro verranno ridistribuiti in nove Paesi europei. Chi non corrisponde ai criteri per l'asilo, sarà rinviato nel Paese d'origine.

 

 

 

Questi centri vengono regolarmente denunciati dalle Ong. E non solo. Anche la Lega dei diritti umani si è espressa sul fatto: "Non vengono date al migrante le stesse garanzie sui diritti come se fossero sul territorio francese. Accoglienza e reclusione sono due cose diverse". Non a caso, una persona che era a bordo della nave ha raccontato che "l'accoglienza dei migranti è stata glaciale, con poliziotti armati e cani. Al primo contatto a terra sono stati perquisiti". Solo nella penisola di Giens, i migranti sono stati accolti dai volontari della Croce Rossa, che ha distribuito loro vestiti puliti. Intanto, la portavoce del ministero francese, Camille Chaize, tiene a precisare che "hanno un certo numero di diritti, l'appoggio di associazioni, possono depositare le loro richieste di asilo. Li trattiamo con umanità e dignità, ma è una zona internazionale, non è territorio francese. Da lì verranno avviate le procedure legate all'immigrazione, richieste d'asilo, con ricollocamenti verso la Germania e gli altri Paesi europei che si sono proposti di accoglierli".

 

 

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