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Open Arms, la frase che offende l'Italia: "4 giorni di sofferenze inutili"

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A Marina di Carrara i 195 migranti a bordo di Open Arms, soccorsi in tre diverse operazioni nel Mediterraneo centrale, insieme a un altro naufrago per il quale nei giorni scorsi è stata disposta l’evacuazione medica. Subito in moto la macchina dell’accoglienza coordinata dalla Prefettura. Dopo lo sbarco i migranti saranno condotti nel centro fieristico per i controlli medici e le procedure di identificazione e successivamente condotti nei vari centri di accoglienza.

"Quattro giorni di navigazione, 615 miglia di distanza e inutili ulteriori sofferenze per ognuno di loro", dicono da Open Arms. Ecco proprio questa frase suona come una sorta di offesa all'Italia e al suo governo che in questi mesi difficili sta facendo di tutto per evitare tragedie in mare offrendo accoglienza a chi arriva sulle nostre coste. Al di là delle concezioni ideologiche i numeri degli sbarchi sono aumentati e dunque per l'esecutivo la partita si fa dura. Ma di fatto anche sul fronte Ong l'esecutivo è andato a normare in modo chiaro il flusso di navi che mettono ancora nelle nostre acque per far sbarcare i migranti e in alcuni casi è stato concesso anche una doppia operazione di salvataggio prima della richiesta del porto sicuro. Ma a quanto pare lo sforzo del nostro Paese non è gradito alle Ong che vorrebbero far sbarcare tutti i migranti nei porti della Sicilia mettendo a rischio al tenuta delle strutture (ma anche quella sociale) in una terra stremata dall'emergenza immigrazione. 
 

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