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Meloni e Von der Leyen a Lampedusa, la contestazione: "Io ci metto la faccia"

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"Mandatemi una lettera". Giorgia Meloni sbarca a Lampedusa insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen: insieme, hanno dovuto affrontare la rabbia e le proteste dei residenti, stremati da anni di sbarchi selvaggi. Gli ultimi arrivi, con l'isola al collasso e l'hotspot che non riesce a contenere le migliaia di migranti presenti, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

"Come al solito ci metto la faccia sulle cose", ha detto la premier parlando con alcuni lampedusani che hanno bloccato il corteo delle macchine con a bordo Meloni e Von der Leyen, dirette all'hotspot per vedere con i propri occhi il dramma umanitario e sociale. Un sopralluogo durato una decina di minuti, prima di spostarsi al molo Favaloro, tra barconi distrutti e mucchi di stracci: il simbolo visivo del traffico di disperati dall'Africa verso l'Europa.

Le tensioni sono state molte. "Dov'è il questore? Dov'è? Che gli diamo la camomilla", minaccia un gruppo di donne di mezza età arrivato nella piazza antistante la chiesa di San Gerlando pensando d'incontrare il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari. "Ma come? E' già andato via?". Il sit-in si scalda, al grido "Buffoni buffoni". "Aspettiamo una risposta, il presidente del Consiglio deve incontrare l'amministrazione, l'opposizione e una rappresentanza di lampedusani, altrimenti se ne può andare immediatamente" sbotta un anziano. "Ci prendono sempre in giro", aggiunge un altro isolano.

Melni, però, non si sottrae dal faccia a faccia: "Stiamo facendo il possibile, ce la stiamo mettendo tutta", spiega a chi protesta, assicurando che "le istituzioni europee sono con voi".

 

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