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Migranti, via libera del Cdm all'intesa con l'Albania: chi finirà nei centri

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Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge che ratifica l’intesa con l'Albania sul tema migranti. Intesa che Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama avevano annunciato lo scorso 6 novembre. Al centro del ddl la gestione delle strutture nazionali costruite su suolo albanese. Strutture nelle quali potranno "essere condotte esclusivamente persone imbarcate su mezzi delle autorità italiane all’esterno del mare territoriale della Repubblica o di altri stati membri dell’Unione europea, anche a seguito di operazioni di soccorso". A illustrarlo sono stati i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, degli Esteri, Antonio Tajani, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Il protocollo sarà in vigore per cinque anni e si basa su due trattati tra Roma e Tirana, siglati il 6 novembre dai premier dei due paesi. Previsti due centri, uno al porto di Shengjin, all’altezza di Bari, e un altro nell’area di Gjader, 20 chilometri nell’entroterra. Il primo servirà ad accogliere i migranti e avrà un perimetro di circa 240 metri; mentre il secondo sarà destinato all’accertamento dei presupposti per la protezione internazionale e per il rimpatrio di chi non ha diritto a entrare e stare in Italia. 

 

 

 

Il protocollo prevede anche che le aree concesse da Tirana a Roma saranno sottoposte esclusivamente alla giurisdizione italiana. E gli oneri saranno a carico dell’Italia al 100%:  tra le spese rientrano anche quelle di assistenza ospedaliera, l’acquisto di dispositivi medici, farmaci e vaccini, gli oneri per l’impiego di polizia, l’acquisto di carburanti per i veicoli e i mezzi, nonché gli eventuali oneri legali per la difesa davanti a tribunali internazionali. I colloqui tra i migranti trattenuti in Albania e i loro difensori avverranno in videocollegamento, mentre lo scambio di documenti avverrà tramite pec. Sulle polemiche esplose in merito ai costi annuali dell’accordo, Tajani ha precisato che "sono inferiori a quelli di cui si è detto, siamo sotto i 200 milioni e saranno ben spesi per affrontare la lotta all’immigrazione irregolare". 

 

 

 

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