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Stupro di Catania, il gip: gli egiziani "poco avvezzi al vivere civile"

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Convalidato il fermo e un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei quattro maggiorenni egiziani accusati di aver preso parte - insieme ad altri tre complici - alla violenza sessuale di gruppo ai danni della 13enne nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania. Le motivazioni del gip? Stando all'ordinanza diffusa dal quotidiano La Sicilia, per la toga gli indagati sono "poco avvezzi al vivere civile".

Addirittura - si legge - se la vittima non avesse cercato di liberarsi, i suoi aggressori non si sarebbero fermati. "Appare evidente che sussiste il pericolo di reiterazione: l’orrore ha avuto fine solo grazie al tentativo della ragazza di liberarsi. Alla base della personalità degli indagati, poco avvezzi al vivere civile, appare probabile che, in assenza della disperata reazione, la terribile violenza sarebbe proseguita anche a opera di altri indagati".

Di vitale importanza il riconoscimento fatto dalla vittima. La 13enne si è rivolta ai carabinieri dopo la violenza: "Ero terrorizzata, impanicata". La ragazzina è riuscita a liberarsi e chiedere aiuto e ha subito sporto denuncia descrivendo anche i violentatori. "Dicevo 'smettila! Basta! Smettila'. Poi alzando la testa mi sono accorta che dal soffitto del bagno, comunicante con gli altri due, vi erano due ragazzi del branco (uno a seguire l’altro) che ci guardavano". 

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