"Da febbraio 2023, le imbarcazioni delle ong sono state oggetto di 29 fermi amministrativi, per un totale di 700 giorni trascorsi in porto invece di salvare vite umane in mare. Le stesse navi hanno trascorso altri 822 giorni in mare per raggiungere porti assegnati a distanze ingiustificabili, per un totale di 330.000 chilometri di navigazione". Lo affermano 32 organizzazioni umanitarie che chiedono "l'immediata cessazione dell'ostruzionismo sistematico contro le operazioni di ricerca e soccorso delle ong da parte dello Stato italiano".
"Soltanto nell'ultimo mese - viene ricordato - le imbarcazioni delle ong sono state fermate tre volte a causa di accuse basate sul Decreto Piantedosi. Una di esse, l'imbarcazione di monitoraggio 'Nadir' gestita da Resqship, è stata fermata due volte di seguito. Tenere deliberatamente lontane le organizzazioni non governative di ricerca e soccorso dal Mediterraneo centrale causa innumerevoli morti in mare lungo una delle rotte migratorie più letali al mondo".
Immigrazione, l'Economist promuove il modello-Albania: crisi di nervi a sinistra
L'Economist promuove il modello Albania e di conseguenza la linea del governo Meloni sull'immigrazione. Il ..."In base al diritto marittimo internazionale - affermano le ong - ogni comandante ha l'obbligo di prestare soccorso a persone che si trovino in situazione di pericolo in mare. Allo stesso modo, ogni Stato che gestisce un Centro di coordinamento del soccorso è tenuto, per legge, a facilitare e avviare senza ritardo le operazioni di salvataggio. Quello a cui oggi assistiamo non è tanto un fallimento dello Stato, ma una serie di violazioni deliberate: l'occultamento di informazioni su casi di soccorso, il coordinamento con la cosiddetta Guardia Costiera libica per eseguire respingimenti illegali anche in acque maltesi, e le omissioni da parte di Frontex mentre osserva naufragi e intercettazioni violente senza intervenire".
Queste pratiche, sottolineano, "costituiscono una chiara violazione della Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare, della Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo, della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e del principio di 'non refoulement'. Quando gli Stati ostacolano le operazioni di salvataggio invece di facilitarle, non stanno applicando la legge; la stanno violando".
Peccato però che le sentenze non siano sempre favorevoli alle Ong. E la loro protesta sta lì a dimostrarlo. Senza scordare, soprattutto, come il modello-Italia nella gestione dell'emergenza migratoria stia facendo breccia in diversi Paesi dell'Unione, dalla Germania alla Grecia, senza scordare le recenti prese di posizione in tal senso dell'Austria e gli elogi rivolti al governo Meloni dalla stampa transalpina, vedi i recenti approfondimenti de Le Figaro. Insomma, care Ong: fatevene una ragione...