Migranti, britannici esasperati: ad averlo capito c'è solo Farage

Ecco il piano del leader di Reform Uk: "Arresto e espulsione degli irregolari in Paesi terzi". I cittadini chiedono più sicurezza: proteste davanti agli hotel che ospitano richiedenti asilo
di Carlo Nicolatomercoledì 27 agosto 2025
Migranti, britannici esasperati: ad averlo capito c'è solo Farage

3' di lettura

Il prezzo della birra nel Regno Unito ha superato la quota record delle 5 sterline alla pinta e forse è tempo per Nigel Farage, sempre attento a quello che viene considerato un indicatore infallibile della capacità di spesa degli inglesi, di fare sul serio. I segnali per la verità ci sono tutti tanto che la sua ascesa nei sondaggi gli ha fatto recentemente dire che Reform Uk, il suo partito, ha ormai soppiantato i conservatori come principale partito di opposizione al governo laburista. Ma non è certo il prezzo della birra che lo sta spingendo in alto, quanto soprattutto il malcontento generato dall’immigrazione selvaggia e dalla sensazione ormai generalizzata che la Gran Bretagna stia di conseguenza perdendo identità e sicurezza. Le manifestazioni di questi giorni, i sit-in con la Union Jack davanti agli hotel che ospitano i richiedenti asilo, gli scontri che ne sono scaturiti, sono tutti segnali che gli inglesi non solo stanno perdendo l’identità, ma anche la pazienza. «Non siamo lontani da un grande disordine civile», ha detto ieri a Oxford Farage mentre presentava il suo piano anti-immigrazione a denominato “Operation Restoring Justice”. Il leader di Reform ha promesso che una volta al governo il suo partito rimuoverà la Gran Bretagna dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che abrogherà la legge sui diritti umani e disapplicherà altri trattati internazionali come la Convenzione sui rifugiati del 1951 e la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. «Non hanno diritto a chiedere asilo ha detto- questa è un’invasione perché questi giovani irrompono illegalmente nel nostro Paese».

Per tale motivo verranno arrestati, «rinchiusi in basi militari dismesse» ed espulsi «entro trenta giorni», deportati nei Paesi di provenienza. Il piano prevede anche la costruzione di strutture prefabbricate per ospitare fino a 24mila persone in 18 mesi, con una spesa stimata di 2 miliardi di sterline. Altri 2 miliardi sarebbero destinati ai costi di detenzione, 1,5 miliardi al personale e 1,5 miliardi ai voli charter per il rimpatrio. Sono inoltre previsti 2 miliardi di sterline per “incentivi diplomatici” volti a concludere accordi di rimpatrio con Paesi terzi. Secondo Farage, i costi dei voli di deportazione sarebbero compensati dal risparmio di circa 7 miliardi di sterline all’anno (8 miliardi di euro) per l’alloggio dei richiedenti asilo in hotel. Reform sostiene che tale piano potrebbe consentire l’espulsione di 600mila richiedenti asilo in un solo mandato di governo. Apriti cielo. L’annuncio di Farage ha scatenato la sinistra che teme che tutto ciò possa accadere veramente e provocato la reazione di gruppi per i diritti umani e i loro avvocati. «La politica di Reform non è radicata nella realtà. Vogliono istituire un programma di deportazione di massa senza un’idea reale, o praticabile», ha detto George Peretz KC, presidente della Society of Labour Lawyers. «La CEDU è alla base dei principali accordi internazionali in materia di commercio, sicurezza e migrazione e dell'accordo del Venerdì Santo - ha dichiarato Downing Street- e chiunque proponga di rinegoziare l’accordo del Venerdì Santo non è serio».

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Una delle questioni più spinose è quella relativa agli accordi con Paesi terzi, per esempio l’Afghanistan dei Talebani, e il conseguente rischio che i rimpatriati possano subire torture. «Mi dispiace davvero, ma non possiamo essere responsabili di tutto ciò che accade nel mondo intero», ha risposto Farage. «Qual è la nostra priorità? ha aggiunto - È la sicurezza di questo Paese e della sua gente? O ci preoccupiamo di tutti gli altri e dei tribunali stranieri?». Il ragionamento del leader di Reform d’altronde è condiviso da molti in Gran Bretagna, dal momento che secondo gli ultimi sondaggi la questione degli immigrati è quella che preoccupa di più i cittadini, più anche di quella economica, e i numeri parlano chiaro: nel 2024, la Gran Bretagna ha ricevuto un record di 108.100 richiedenti asilo, quasi il 20% in più rispetto all’anno precedente. Il mio piano fermerà gli arrivi «in sole due settimane», ha garantito Farage.