Milano (askanews) - Progettare costruzioni avendo piena consapevolezza dei meccanismi biologici, cognitivi e psicologici alla base delle interazioni tra la persona e gli ambienti, gli spazi, in cui si muove e vive. E' in fondo l'obiettivo che l'architettura si pone sin dalle sue origini, ma che oggi può essere perseguito con l'aiuto di una nuova, potente, risorsa: le neuroscienze cognitive. Davide Ruzzon - architetto e direttore scientifico di Tuned, il progetto sulle neuroscienze e architettura sviluppato nell'ambito dello studio Lombardini 22 - mette in evidenza come, partendo dalle recenti conoscenze scientifiche, sia possibile anche in fase di progettazione predisporre il giusto allineamento tra le attese e la percezione multisensoriale sviluppata nello spazio in cui ci si muove. "Le strumentazioni che oggi lo sviluppo delle più recenti neuroscienze ci mettono a disposizione - spiega Ruzzon, che è anche direttore del Master NAAD, Neuroscience applied to architectural design dell'Università Iuav di Venezia - consentono di studiare la fisiologia del corpo umano e di capire come lo spazio possa regolare i movimenti del nostro corpo all'interno dello stesso spazio che viene disegnato, in modo da riverberare, gradualmente, i segnali che in noi producono questo equilibrio, questa nuova sintonia che possiamo e dobbiamo costruire". Le neuroscienze come presupposto per una nuova visione dell'architettura, quindi. Un accostamento suggestivo, senza dubbio; ma non si tratta di una nuova moda. "Dobbiamo trovare le modalità nuove di produrre ciò che anticamente, molto spesso per fortuna, ma non molto spesso negli ultimi decenni, l'uomo è sempre stato in grado di produrre. E cioè una nicchia per rendere possibile l'esperienza dell'uomo permettendo allo stesso di vivere nella migliore delle modalità possibili - conferma Ruzzon - Oggi abbiamo gli strumenti e a differenza del passato, per capire come produrre quella regolazione. E in questo consiste l'apporto fondamentale delle neuroscienze in campo architettonico". Gia da una ventina d'anni, soprattutto negli Stati Uniti, sono stati sviluppati in ambito architettonico studi, test e applicazioni concrete dei nuovi saperi messi a disposizione dalle neuroscienze. Si è verificato come è possibile migliorare la performance delle persone progettando gli uffici sulla base delle nuove conoscenze, o ridurre i tempi di guarigione negli ospedali. E, in generale, come creare un legame e un equilibrio più soddisfacente tra ambiente e persona. "Inoltre un legame emotivo e affettivo, vorrei aggiungere, produce nel tenant rispetto all'immobile, una necessità e una volontà di prolungare e consolidare la permanenza all'interno dello spazio aumentandone ovviamente anche il valore locativo. - sottolinea il direttore del progetto Tuned - Un valore d'uso diventa quindi un valore economico". All'interno del gruppo Lombardini 22, Ruzzon, con il progetto Tuned, sta dando concretezza anche in Italia alle opportunità che le neuroscienze offrono all'architettura. Tuned è infatti uno strumento per individuare - in fase preliminare del progetto - le attese, le aspettative di quanti vivranno poi gli spazi da progettare, e quindi decidere insieme al committente quali emozioni fare emergere per soddisfare utenti e investitori. "A Negrar, abbiamo sviluppato un progetto per una scuola media, che si è concluso con un concorso, dove abbiamo applicato per la prima volta il processo Tuned -conclude Ruzzon - dopodiché abbiamo sviluppato un progetto in una casa di riposo nel Padovano; e abbiamo applicato le conoscenze relative ai problemi della terza età, e le conoscenza più dettagliate che le neuroscienze hanno messo a disposizione; e infine recentemente abbiamo assistito Cento Stazioni per lo sviluppo di un progetto sullo spazio esterno alla stazione Garibaldi a Milano". Lombardini 22 ha aderito al network sviluppatosi a intorno al festival Conscious Cities portando Milano a diventare il quarto polo -con Londra, New York e Melbourne- del confronto tra professionisti, studiosi e operatori economici aperto su queste nuove tematiche. E nell'ambito di Conscious Cities ha ospitato l'incontro internazionale dedicato alle "ricadute sociali ed economiche dell'applicazione delle neuroscienze all'architettura". ( luca.ferraiuolo@askanews.it )
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