Baghdad, (askanews) - In Iraq urne aperte per le prime elezioni legislative dopo l'annuncio della vittoria sullo Stato islamico e con la speranza che dal voto emerga un quadro politico in grado di favorire la stabilizzazione del Paese e la ricostruzione. I seggi sono presidiati da ampi dispositivi di sicurezza, poiché i jihadisti, al di là dei proclami ufficiali e malgrado la diminuzione delle violenze, continuano a rappresentare una consistente minaccia. Sono circa 24,5 milioni gli elettori chiamati al voto in un contesto politico frammentato, con gli sciiti maggioritari ma divisi, i curdi indeboliti dal braccio di ferro con il governo centrale per una maggiore autonomia e i sunniti marginalizzati. Un milione di residenti all'estero ha votato nei giorni scorsi in 21 diversi Paesi, secondo la commissione elettorale. Nelle immagini, le strade di Baghdad all'alba delle elezioni, le operazioni di voto in corso a Erbil, nel Kurdistan iracheno, e il voto dell'ex premier iracheno Nouri al-Maliki.
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