Roma, 7 mag. (askanews) - "Sono molto emozionata, sono contenta per il lavoro di tutti e tutte che hanno partecipato al film. Non sono mai stata candidata in realtà in 40 anni, però c'è un senso ad essere candidata con questo film. Naturalmente l'emozione anche aggiunta con il fatto di portare questa lettera d'amore al cinema e questa lettera d'amore a mio padre qui": così Francesca Comencini, candidata al David per la Miglior regia per il suo film "Il tempo che ci vuole" sul padre Luigi.
"Il cinema è qualcosa di fragile, ma anche di molto resistente. Il cinema italiano alla fine è qualcosa che caratterizza questo Paese, che racconta le nostre storie. Tutti i film con i quali sono onorata di essere candidata, raccontano aspetti di questo Paese. Penso che dovrà ripartire e ripartirà, do il mio sostegno a tutti i lavoratori e le lavoratrici del cinema che in questo momento stanno lavorando di meno, però con la fiducia nella resistenza del cinema italiano", ha dichiarato Comencini.